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Niscemi: «Noi operatori sanitari bistrattati e a rischio». L’Aiposs scrive al presidente Conte


di Alberto Drago

Niscemi: «Noi operatori sanitari bistrattati e a rischio». L’Aiposs scrive al presidente Conte
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20 Apr 2020

Lettera dell’Associazione italiana professionisti operatori socio sanitari (Aiposs), indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, volta a sensibilizzare le Istituzioni sul ruolo delicato e importantissimo che gli Oss svolgono in questo particolare momento di emergenza sanitaria del Coronavirus. Sono molti gli operatori che hanno contratto il virus sia nelle strutture pubbliche che private ed in tanti continuano a lavorare in condizioni precarie. Nella lettera indirizzata a Conte, firmata dalla presidente nazionale dell’Aiposs Laura Mantione, dalla Oss Maria Fidone di Niscemi (Coordinatrice della provincia di Caltanissetta) e dallo staff dell’Associazione, si legge: «Rivolgiamo il pensiero ai nostri colleghi contagiati, in quarantena e ancor più a quelli che abbiamo perso nella battaglia contro il Covid-19 e che non potranno più essere al nostro fianco per dire basta ad una serie di condizioni lavorative che determinano disagio e mortificazione».

Inizia così lo sfogo dell’Aiposs, che puntualizza nella lettera come gli Oss che lavorano sia nel pubblico che nel privato continuino ad essere una “figura usata” nella mansione.

«Una categoria – aggiunge l’Aiposs – quella degli Oss che viene tirata fuori in casi di necessità ed emergenza come adesso ed in un momento dove il Covid-19 ci mette a dura prova. Nel privato lavoriamo velocemente con il fiato sospeso e con l’orologio puntato perché altrimenti ci rimproverano e ci licenziano. Ci porgiamo con amore verso gli ospiti, con il sorriso e nel lavoro privato, i contratti al Sud, non vengono mai stipulati come Oss ma come Osa (operatore socio assistenziale). Accade così che molti vanno via perché non si sentono trattati come operatori e professionalmente soffocati. Gli stipendi vengono erogati ogni 5 mesi».

L’Aiposs chiede pertanto un riconoscimento degli Oss come figure che abbiano una dignità: “se non si inizia a sistemare il privato” conclude l’Aiposs nella lettera alla presidenza del Consiglio dei Ministri,”il pubblico sarà uguale, ecco perché chiediamo un giusto riconoscimento della professione al Governo centrale, perché non è più possibile mettere sul piatto la vita degli Oss a fronte dell’indifferenza verso il riconoscimento della professione”.


Alberto Drago
Giornalista pubblicista, niscemese doc, ha lavorato in varie redazioni locali e regionali, contribuendo negli anni Novanta alla nascita di Antenna Sud. Impegnato nel volontariato con l’associazione nazionale Carabinieri. Collabora con il quotidiano La Sicilia. Ha fondato e diretto il periodico “L’Appunto”.