Niscemi, Pd solleva la questione randagismo. «Favorire adozioni e sostenere le associazioni»
di Alberto Drago
«È dovere del sindaco vigilare sul fenomeno del randagismo canino». A scriverlo in una nota è il Circolo del Partito democratico della città di cui è segretario Carlo Pisa. «In città -aggiunge il Pd – si constata che gran parte dei cani randagi del territorio godono di discreta salute, poiché i gruppi di volontariato sono attivi e giornalmente li assistono facendosi carico delle spese di alimentazione, delle cure veterinarie ed anche delle vaccinazioni e sterilizzazioni. Il primo cittadino probabilmente, facendo leva sulla nobile attività di volontariato, non ha mai mostrato interesse verso tale problematica. Risultano assenti i contributi a supporto delle associazioni di volontariato e le azioni di sensibilizzazione pubblica e con la conseguenza che si registrano frequenti casi di sparizioni e presunti avvelenamenti di cani randagi, poiché potenziale rischio per il cittadino che spesso nelle periferie, camminando a piedi nota gruppi di randagi che possono costituire un pericolo».
Il Pd quindi, chiede al sindaco cosa si vorrà fare nell’immediato per eliminare eventuali pericoli e salvaguardare i cani ed i gatti abbandonati e quali azioni intende attuare per garantire l’afflusso di risorse da destinare alla prevenzione del randagismo per non fare gravare tutta la spesa sull’attività dei volontari.
Il sindaco Massimiliano Conti spiega:
«Abbiamo già avuto – replica il sindaco, Massimiliano Conti – un primo incontro con le associazioni ed i gruppi di volontariato che svolgono attività antirandagismo dove hanno partecipato, l’assessore Gesuè Aldo Allia, l’Asp e i rappresentanti del canile convenzionato con il Comune. Si è parlato della disponibilità a sottoscrivere dei protocolli con le associazioni. Ci siamo dati appuntamento per un altro incontro che sarà fissato a breve.
Siamo in attesa della destinazione di risorse da parte della Regione che saranno impiegate a sostegno di tutte le attività volte a contrastare il randagismo e quindi anche delle associazioni».