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MAFIA | Relazione semestrale

Gela, resta alto l’allarme della Dia. «Clan sempre strutturati, operano in modo fluido»


di Redazione

Gela, resta alto l’allarme della Dia. «Clan sempre strutturati, operano in modo fluido»
cronaca
19 Giu 2024

Nel territorio nisseno coesistono Cosa Nostra e Stidda i cui rapporti si mantengono tendenzialmente pacifici poiché, nel corso degli anni, sono riuscite a stabilire patti di reciproca convivenza per la spartizione degli affari criminali. Cosa nostra continuerebbe ad essere articolata in 4 mandamenti e 18 famiglie con una struttura improntata a schemi meno rigidi rispetto al passato per la ripartizione delle competenze territoriali delle predette articolazioni mafiose: nella parte settentrionale della provincia, i mandamenti di Mussomeli, Vallelunga Pratameno, sotto l’influenza della famiglia Madonia, sul versante meridionale i mandamenti di Riesi e Gela. Nell’ambito di quest’ultimo mandamento, oltre alla famiglia di Niscemi, operano le cosche locali degli Emmanuello e dei Rinzivillo. La Stidda continuerebbe a mantenere la sua influenza nei territori di Gela e Niscemi.
È quanto riporta la relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, consegnata al parlamento dal ministro degli Interni.
L’analisi delle attività di contrasto, eseguite nel semestre in esame, evidenzia che i reati cardine delle consorterie operanti a Caltanissetta rimangono invariati, con una spiccata propensione al traffico di stupefacenti. Il 21 febbraio 2023 la Polizia di Stato, nell’ambito dell’operazione “Hybris” ha smantellato un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, avente la base logistica a Licata e ramificazioni per il rifornimento dello stupefacente a Gela e Catania. Le attività investigative hanno dimostrato un patto siglato tra una famiglia di Licata e una di Gela, finalizzato alla commercializzazione di cocaina e marijuana.
Incentrata sulle dinamiche criminali di un sodalizio attivo a Mussomeli e zone limitrofe, l’operazione “Vallon Drug”, conclusa dai Carabinieri il 20 marzo 2023, ha scoperto un fiorente traffico di cocaina da parte di un sodalizio, avente base a Mussomeli ma operativo anche nei comuni di Campofranco, Acquaviva Platani, Sutera, Villalba e nell’Agrigentino.
Il 29 marzo 2023 la Polizia, ha eseguito la sentenza, divenuta definitiva il 28 marzo 2023, relativa all’operazione “Stella Cadente”, dando esecuzione a 4 ordini di carcerazione nei confronti di altrettanti soggetti responsabili a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso e di traffico di stupefacenti.
Nell’ambito dell’azione di contrasto delle Forze di polizia nella provincia nissena, si segnala come lo spaccio di droga sia, perlopiù, lasciato a soggetti stranieri, quasi sempre di nazionalità nigeriana, tunisina e gambiana. Da segnalare, inoltre, il coinvolgimento di soggetti stranieri e italiani in attività di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, come evidenziato nelle operazioni di polizia dello scorso semestre.
La provincia nissena è stata interessata anche da truffe perpetrate in danno di Enti pubblici e privati. Al riguardo il 21 marzo 2023 nell’ambito dell’operazione “Fake Cars” la Polizia ha dato esecuzione ad un’ordinanza nei confronti di 8 soggetti responsabili di un’associazione per delinquere, truffa, ricettazione, riciclaggio falsità materiale, possesso e fabbricazione di documenti falsi. L’organizzazione reperiva autoveicoli acquisiti illecitamente attraverso truffe realizzate ai danni di società finanziarie e con l’utilizzo di documenti falsi per rivenderli a terzi ignari al fine di ottenere profitto.
Il 17 maggio 2023, la Polizia ha dato esecuzione a un’ordinanza nei confronti di 2 soggetti ritenuti
responsabili di truffa in concorso e ricettazione.
Ulteriori operazioni di polizia hanno portato all’individuazione di soggetti ritenuti responsabili di eventi delittuosi verificatesi nel passato: il 22 maggio 2023 la Polizia di Stato ha tratto in arresto un soggetto, poiché in concorso con un minore si era reso responsabile di lesioni personali ai danni di tre soggetti; il 16 giugno 2023 i Carabinieri di Gela hanno tratto in arresto due soggetti accusati di tentato omicidio in concorso e porto e detenzione abusiva di arma comune da sparo.
La tendenza delle organizzazioni criminali, che hanno abbandonato il ricorso ad azioni violente come nel passato, sarebbe quella di insinuarsi nel tessuto socio-economico di riferimento “coinvolgendo” esponenti della pubblica amministrazione tramite manovre corruttive, infiltrandosi perlopiù in quei settori produttivi che gestiscono i principali flussi di denaro attraverso l’aggiudicazione di appalti pubblici e privati, per trarre da essi profitti illeciti da reimpiegare in canali legali.
Sempre alta rimane l’attenzione nei riguardi dell’indebita percezione dei contributi comunitari per il sostegno allo sviluppo rurale. Frequenti, nel corso degli anni, sono state le attività di contrasto all’illecita acquisizione di contributi pubblici per l’agricoltura a seguito di false dichiarazioni e frodi in danno dell’Ue. Nell’entroterra siciliano, infatti, il comparto agro-pastorale rappresenta il settore di traino per l’economia che di conseguenza attira l’interesse delle organizzazioni criminali che si avvarrebbero di prestanome
e professionisti compiacenti. Al riguardo il 21 aprile 2023 nell’ambito dell’operazione “Banca delle terre”, eseguita dalla Guardia di Finanza, il titolare di un’azienda agricola di Niscemi si era reso responsabile di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, avendo indebitamente percepito finanziamenti comunitari a carico del Fondo agricolo di garanzia dal 2018 al 2020.
Anche in questo semestre si sono verificati episodi di danneggiamenti mediante incendio, alcuni dei quali verosimilmente riconducibili alle estorsioni e/o vendette private, poste in essere da criminali che senza scrupolo colpiscono indifferentemente esercizi commerciali, attività di servizi nonché soggetti delle Istituzioni. Al riguardo, il 21 marzo 2023 la Polizia ha individuato un soggetto pregiudicato responsabile dell’incendio avvenuto l’8 febbraio 2023 ai danni di 5 autovetture.
Nell’ambito della strategia di contrasto all’accumulazione dei patrimoni illeciti, la Dia ha eseguito 4 confische e un sequestro. Il 2 febbraio 2023 è stata eseguita la confisca definitiva di due aziende, nei confronti di un imprenditore attivo nel settore della meccanica ed impiantistica ritenuto “vicino” alla famiglia Emmanuello di Gela. Il successivo 8 febbraio 2023, è stata eseguita la confisca definitiva di beni mobili e immobili, per un valore complessivo di circa settecentocinquanta milioni di euro, nei confronti di un imprenditore attivo nel settore del commercio e di impianti eolici ritenuto “contiguo” alla famiglia
Rinzivillo di Gela. Il 14 marzo 2023, tra Caltanissetta e Palermo, veniva data esecuzione alla confisca del patrimonio immobiliare e aziendale, del valore complessivo di oltre nove milioni di euro, riconducibile ad un imprenditore organico alla famiglia mafiosa di Caltanissetta. Il provvedimento, consolida in forma pressoché speculare il sequestro operato in danno del medesimo nel luglio del 2020. L’8 maggio 2023, nelle località di Gela e Caltagirone, è stato eseguito il sequestro del patrimonio immobiliare e aziendale del valore complessivo di oltre due milioni di euro, riconducibile ad un imprenditore del settore informatico e del commercio di prodotti alimentari, a disposizione del clan gelese degli Emmanuello. L’ 11 maggio 2023, tra Caltanissetta, Ragusa e Varese, nell’ambito di attività coordinata dalla Procura nissena, è stata eseguita la confisca del patrimonio immobiliare e aziendale del valore complessivo aggregato di sessantacinque milioni di euro, riconducibile a tre imprenditori gelesi del settore immobiliare e soprattutto in quello della commercializzazione di autovetture, anche di lusso, contigui alla famiglia mafiosa dei Rinzivillo. Infine sul fronte della prevenzione amministrativa è stato emesso dal Prefetto di Caltanissetta un provvedimento antimafia interdittivo, a carico di una società nei cui confronti sono stati rilevati elementi sintomatici di un condizionamento mafioso.
Lo schema allegato alla relazione fa riferimento, oltre ai quattro mandamenti sopra descritti, anche all’esistenza del gruppo Alferi, la terza mafia, operante soprattutto sul territorio di Gela, e a influenze territoriali derivanti dalle posizioni dei clan catanesi dei La Rocca di Caltagirone e della famiglia di Ramacca, le cui attività si spingerebbero fino ai confini dei territori di Niscemi e Gela.


Redazione
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