Tre schizzi di sostanza marrone, forse ceralacca, mastice o chewing-gum, a rovinare un’opera d’arte (titolo «L’Asino diffidente») densa di significato. Macchie che partono dal muso dell’animale raffigurato e poi degradano verso il basso. Quell’opera è il dono di un artista internazionale, Giovanni Iudice, un dono alla sua città. Più che uno sfregio assomiglia a un atto di stupidaggine contro un’opera realizzata meno di un anno fa nell’ambito del cantiere artistico «Eventi Urbani», voluto dal gruppo di Civico 111. Perché? Fin dove arriva l’assenza di senso civico di questa città? La figura era stata dipinta, in via Morello, e donata gratuitamente alla comunità. Esempio concreto di riconversione degli spazi. Un intervento artistico che è una metafora di una chiusura ancora evidente, declinata sotto vari aspetti.

«L’asino diffidente – aveva commentato a suo tempo Iudice – è colui che, geloso della propria isola felice, diffida del diverso o dello straniero che cerca confronto. Il suo occhio vitreo è il controllo del suo territorio, pur non consapevole del disastro sotto i propri piedi».

Un’opera che nottetempo qualche incivile ha deciso di sporcare. Per fortuna nulla è perduto. È lo stesso artista, raggiunto telefonicamente, a riferire che il danno è recuperabile.

«Non conosco – dice – l’entità dell’accaduto, né il tipo di materiale usato. Apprezzo molto la sensibilità di Today 24 che si fa carico di questa segnalazione. Il fenomeno del vandalismo tocca i monumenti e le opere d’arte di tutto il Paese, da Bolzano a Pachino. Riflette una devianza sociale, l’abuso che si fa del bene pubblico. Manca la cultura del bello. Molti vivono in città non conoscendo il valore della bellezza. Ma poi ci sono gli altri, la stragrande maggioranza, le persone che vivono secondo certi valori e rispettano le opere d’arte. Non credo ci sia cattiveria nei miei confronti, ma è un danno alla città. Ma non darei allarme esagerato. Sono opere in esterno che incorrono nell’azione di qualche persona con scarso senso civico».

La via Morello, come tante strade del centro, a tarda sera o di notte, diventa meta di giovani, molti dei quali educati e vogliosi solo di quattro chiacchiere tra amici.

«Altri però – raccontano in zona – bevono e schiamazzano, non escludo danneggino pure».
C’è un progetto, in cantiere, che va oltre al posizionamento di affreschi e opere d’arte. Il Comune, grazie ai tecnici del gruppo che ha seguito il Pinqua, sta studiando la possibilità di valorizzare la zona, collocare panchine e arredi. Inoltre l’adiacente via Pisa è le strade inserite nel progetto Metro Plus per le città medie. La zona presto potrebbe rivivere dell’antico splendore. Tra arte e storia locale. A prova di vandali. Anzi di asini. Non «diffidenti», come nell’affresco di Iudice, più semplicemente «incivili».

(Nella foto grande, in alto, un particolare. Sopra l’opera nella visione d’insieme con l’area «imbrattata» cerchiata di giallo per evidenziarla).