Gela, un concorso in memoria di Federica. Tra emozioni e ricordi la premiazione dei due vincitori
di Desideria Sarcuno
La vita è un viaggio che vale la pena affrontare. Lo sapeva molto bene una giovane donna, alla quale ieri è stata dedicata la cerimonia di premiazione del concorso artistico-letterario che porta il suo nome, Federica Ambra Psaila. A Palazzo mattina, ieri, la seconda tappa di un’iniziativa ideata e promossa dall’associazione ex allievi del liceo classico «Eschilo» da lei frequentato, con il sostegno dei suoi familiari. A volere fortemente il progetto, è il giornalista Domenico Russello.
Così la storia di Federica è diventata la storia di molti. Le sue parole, recitate da giovani studenti, riecheggiavano tra la folla di persone presenti all’iniziativa per ricordarla, rendendo omaggio a una ragazza tanto semplice quanto grande di vedute.
A vincere il primo premio nella sezione narrativa (giuria presieduta dal già dirigente scolastico Corrado Ferro) è stato Luigi Russo, con il racconto dal titolo “Non tuti i cuori battono”. Al secondo posto, Virginia Venezia “Tra le sabbie del tempo”. Nella sezione fumetto (giuria presieduta dal maestro Giovanni Iudice), primo posto per Elvia di Benedetto, seguita al secondo da Lia Russo.
Così mentre le luci del tramonto cominciavano a tingere il cielo, è stata ricordata Federica. La ragazza della porta accanto. Studentessa, ricercatrice, viaggiatrice ma ancor prima figlia, sorella, persona. Il cuore pulsante dei suoi racconti è proprio la persona, l’attenzione per chi è meno fortunato. In un suo scritto, racconta di come durante un viaggio si sia resa conto di quanto poco basti in realtà per essere felici, contrapponendo la semplicità di alcuni popoli in Brasile, ai nostri eccessi, tipici di una società che più ha, meno è felice. In un mondo in cui dilaga la discriminazione, il pregiudizio, l’uguaglianza è solo illusione. Lei, voleva viaggiare per rendere giustizia a chi non è privilegiato, lei voleva esser voce di chi una voce non ce l’ha.
«La conoscevo sin da piccola, era una ragazza speciale con cui ho condiviso anni stupendi di crescita», sono le parole di Valentino un amico che la ricorda con grande emozione.
Federica ha lasciato un segno nel cuore di tutti i presenti, anche in chi non ha avuto modo di conoscerla personalmente. Un segno che urla le parole: uguaglianza e amore per il prossimo.
«Ogni viaggio è un viaggio di sola andata quando riusciamo a fare spazio, ad aprire dei varchi tra i limiti delle frontiere che ci separano, fino al punto di riuscire ad attraversarli, uno per uno, nella trama delle nostre nuove identità ibride», sono le sue parole. Quelle frontiere, oggi, tocca a noi attraversarle, continuando ciò che lei ha iniziato.