Maxi frode sul mercato dei pneumatici, condanne a imprenditori e commercianti
di Redazione
Condanne al processo conseguente all’operazione «Chicane» che due anni fa aveva sollevato i veli su una frode fiscale da 2,5 milioni di euro realizzata nel contesto del mercato della compravendita e della distribuzione di pneumatici e relativa a presunti volumi d’affari pari a 8 milioni di euro. In realtà, secondo la Guardia di Finanza e i Carabinieri, si trattava di fatturati per operazioni. Così sono arrivate le condanne. L’associazione a delinquere aveva ramificazioni sul territorio nazionale ma anche all’estero, in particolare nella Repubblica Ceca, e aventa come principale scopo quello di favorire fiscalmente la società Olpneus srl di San Cataldo. I reati contestati, a vario titolo, sono di associazione a delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Il rappresentante legale della Olpneus srl, Lirio Orlando e Oto Santuori, sono stati condannati a un anno, 10 mesi e 10 giorni di reclusione. Luigi Ragazzo a un anno, 9 mesi e 16 giorni di reclusione. Alessandro Stefano Rasola a 8 mesi di reclusione. Emanuele Santuori, Maria Pia Raccioppi, Vincenzo Menafro, Roberto Menafro e Carlo Ballarino a 5 mesi e 10 giorni di reclusione.
Le indagini, concluse nel 2022, coordinate dalla Procura di Caltanissetta e svolte condotte dai militari del Gruppo della Guardia di Finanza del capoluogo e da militari del Norm dei carabinieri, hanno permesso di svelare come l’organizzazione criminale, stabilmente costituita tra gli imputati, avesse ramificazioni anche sul territorio della Repubblica Ceca dove venivano creati fittizi soggetti giuridici, necessari per la realizzazione delle frodi perpetrate dagli indagati.
«Lo schema – spiegano i finanzieri del comando provinciale – era quello della cosiddetta «frode carosello», nella quale, con ruoli e posizioni diverse, i vari operatori commerciali ottengono, a vario titolo, un indebito risparmio di imposta. Il gruppo criminale simulava una serie consecutiva di vendite di prodotti, in realtà mai usciti dai magazzini, che coinvolgevano le società ceche e società italiane interposte, poi rivelatesi delle mere cartiere. Sfruttando il regime di sospensione di imposta, la prima società venditrice otteneva detrazioni di imposta, sia Iva che Ires, non spettanti».
«Il credito Iva – affermano gli inquirenti – traeva origine da una serie di operazioni inesistenti, certificate da fatture false, consistenti in compravendita di prodotti di fatto mai movimentati i cui volumi di affari venivano quantificati in circa 8 milioni di euro, con relative imposte evase pari a 2,5 milioni di euro, già oggetto di sequestro preventivo, anche per equivalente. Alla società Olpneus srl sono state applicate le sanzioni di 40mila euro e del divieto temporaneo di pubblicizzare beni o servizi per 4 mesi e 10 giorni. Un altro imputato, Andriy Kanya era già stato condannato dal gip di Caltanissetta in giudizio abbreviato. Il rappresentante legale della Olpneus srl, Lirio Orlando Lirio, e il principale consulente fiscale della società, Marcello Di Maggio, in un procedimento parallelo erano stati condannati a 8 mesi e 10 giorni di reclusione e a 7 mesi per il reato di false comunicazioni sociali».