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Gela: ricchezza e sviluppo dai beni archeologici e culturali. Incontro con Archeo Ambiente


di Redazione

Gela: ricchezza e sviluppo dai beni archeologici e culturali. Incontro con Archeo Ambiente
attualità
30 Lug 2024

Lunedì si è svolto un incontro sui temi dei beni archeologici e ambientali al quale hanno preso parte il presidente dell’Archeo Ambiente, Giuseppe Alessi, e gli assessori comunali Viviana Altamore e Filippo Franzone, titolari, rispettivamente delle deleghe per la Cultura e lo Sviluppo economico. «Con il venir meno – si legge in una nota dell’associazione – del miraggio dell’industrializzazione, la città non può non puntare sulle potenzialità esistenti nel territorio, costituite dal suo patrimonio culturale ed ambientale, per programmare e coniugare oltre alle attività esistenti anche il turismo. Va messa in rilievo la particolare ubicazione di Gela, snodo tra la Sicilia occidentale e quella orientale, caratterizzata dalla presenza del golfo sul Mediterraneo».
«Per quanto riguarda i beni culturali – afferma Archeo Ambiente – mai come oggi la nostra città è stata così trascurata dagli organi istituzionali. Proprio per evitare una ulteriore degrado, abbandono e mancata valorizzazione a cui sono stati relegati per decenni questi beni esistenti, è stata avanzata una proposta di destinare ad essi, per la prima volta, almeno il 20 per cento delle royalties già assegnate alla città. Gela, pur essendo epicentro dell’archeologia greca della provincia e sede del Parco archeologico provinciale, non dispone di un protocollo generale proprio. Non figura nel proprio organico la figura di un archeologo. È, inoltre, altamente deficitaria, da tanto tempo, nel numero di sorveglianti necessari per tenere i vari siti archeologici aperti. I Bagni greci sono in uno stato di abbandono, compreso la tabella didascalica illeggibile. Le Mura greche di fortificazione presentano uno stato di degrado cavalcante (crolli e lesioni), il Museo archeologico, per il quale era previsto nel progetto iniziale un opportuno ingrandimento sul lato nord, è chiuso da oltre tre anni. Lo stesso dicasi per il Museo della navigazione, che doveva essere fruibile già dalla fine del 2023. Il Castelluccio si trova in uno stato di abbandono totale, la Chiesetta medievale di San Biagio non è fruibile. L’ultima Torre rimasta attaccata al Palazzo Ducale si trova coperta da una imbracatura. La Biblioteca comunale è chiusa da alcuni anni. A tutti questi limiti vi è da aggiungere lo stato della Torre di Manfria».
Per quanto riguarda l’ambito dei beni ambientali, la natura con Gela è stata sicuramente generosa. Le sue spiagge di sabbia fine e molto chiara si estendono per oltre 20 chilometri, vi sono due riserve, di cui una è costituita dal Biviere (uno dei pochi laghi costieri esistenti in Sicilia) e l’altra a poca distanza da Gela, ovvero, la sughereta di Niscemi.
Per cercare di reinserire Gela nei circuiti turistici bisogna puntare su tre cose: valorizzazione, informazione e accoglienza. In sintesi, per alcuni di essi si ritengono necessari alcuni interventi.
E l’Archeo Ambiente formula una sintesi.
Acropoli (VII-IV a. C.). Rifacimento della tabella didascalica e quelle indicative, in quanto sono illeggibili. Rendere maggiormente evidenti i perimetri dei vari edifici sacri (sacelli) e degli stenopoi, in parte sconvolti dai saltuari diserbamenti effettuati.
Castelluccio (XIII-XVI sec. in stile arabo-normanno). Sistemazione e allargamento della strada di accesso di almeno 1,5 metri e possibilità di poter effettuare l’inversione a torpedoni mediante l’esproprio di una superficie opportuna nell’area antistante al cancello dell’antico maniero (minimo 600 metri), rifacimento dei servizi sanitari, distrutti da atti vandalici, il ripristino del museo iconografico e un sistema di allarme adeguato.
Ex diga Grotticelli (1563). Eliminazione della savana formatasi ai piedi della cosiddetta “a prisa” e sistemazione dell’area.
Necropoli catacombale paleocristiana di Grotticelle e bunker soprastanti e adiacenti
Acquisizione di un fabbricato rurale e diroccato adiacente ad esso per l’accoglienza e custodia.
La stretta vicinanza (meno di 500 m) di queste quattro testimonianze, tutte di tipo e di epoca diversi, costituiscono un itinerario turistico nell’entroterra gelese.
Da aggiungere che per quanto riguarda la loro gestione sarebbe più utile affidarla, mediante appalto concorso, a privati, così come avviene in altre località.
Necropoli dell’età del bronzo di Desueri. Per estensione e per importanza è la seconda in Sicilia, dopo quella di Pantalica.
Palazzo di città e torre civica (in stile razionalista). Renderli fruibili nei weekend su prenotazioni per gruppi. Al suo interno si trovano vari riscontri storici di grosso spessore.

Bastione spagnolo (XVI-XVII sec.). Rendere fruibile la porta medievale (sovrastata da quattro mensole con frontale di gorgoneion), scoperta al suo interno, nel 1993, ed attuare il progetto della Soprintendenza che prevede una scala per accedere alla sommità del Bastione spagnolo.
Porta Marina. Posizionata accanto al Bastione, aveva un fornice che oggi non è più osservabile e quindi sarebbe opportuno la sua ricostruzione, in quanto si inserirebbe nello stesso itinerario con le torri medievali del viale Mediterraneo.
Mura greche. Per una concreta valorizzazione del parco di Caposoprano è necessario creare un nuovo ingresso a est e un’opportuna area di sosta. Su questo lato esiste già un grande cancello. Inoltre il numero dei visitatori delle aree archeologiche rispetto a quelli dei Musei è di 10 a 1 e il tempo di visita è enormemente superiore.
Bisogna credere e saper trarre giovamento dalle grandi potenzialità esistenti nel nostro territorio e dal fatto che Agrigento (città fondata dai coloni geloi, guidati da Aristònoo e Pistilo, nel 581 a. C.), distante appena 70 chilometri, dichiarata città della cultura nel 2025, sarà invasa da oltre un milione di visitatori.
A conclusione dell’incontro è stata consegnata questa lettera aperta.


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.