Polemiche politiche con il fascismo sullo sfondo in occasione di una manifestazione sportiva. A Sutera, paese d’origine di Calogero Zucchetto, poliziotto ucciso dalla mafia al quale il Comune di Gela ha intitolato la strada di accesso del commissariato di Polizia, durante una manifestazione sportiva a lui dedicata è stato esposto lo stemma comunale con il fascio littorio. A sollevare il caso sono stati i consiglieri di opposizione del gruppo «Sutera nel cuore», Carmelo Salamone, Nuccia Marina Malta, Carmelina Alongi.

«Durante l’evento – spiegano – che fa parte del Grand Prix interprovinciale di corsa Caltanissetta-Enna 2024 è stato esposto uno stemma del Comune di Sutera che non risulta conforme a quello ufficiale. Nello specifico, lo stemma esposto riportava al suo interno un fascio littorio, simbolo del fascismo, ideologia in netto contrasto con i principi democratici e antifascisti sanciti dalla costituzione italiana».

Secondo i tre esponenti politici il simbolo in discussione costituirebbe una «violazione grave dell’architettura costituzionale e della legislazione vigente».
«Leggi – argomentano – che vietano la propaganda e l’utilizzo di simboli legati al regime fascista. La presenza del fascio littorio nello stemma esposto è considerata un insulto alla memoria storica della comunità di Sutera, che si è sempre contraddistinta per il suo forte spirito antifascista e per la difesa dei valori democratici. L’episodio appare ancora più grave e sconcertante se si considera che il simbolo è stato esposto nel corso di una manifestazione dedicata a Lillo Zucchetto, un cittadino di Sutera e servitore dello Stato, morto per difendere le istituzioni democratiche italiane”. I tre consiglieri comunali hanno presentato un’interrogazione al sindaco, Giuseppina Catania e trasmesso una nota al prefetto, Chiara Armenia.