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Asilo nido intitolato al piccolo Giuseppe Di Matteo. «Da Vallelunga un gesto di legalità e speranza»


di Redazione

Asilo nido intitolato al piccolo Giuseppe Di Matteo. «Da Vallelunga un gesto di legalità e speranza»
attualità
24 Ott 2024

C’è una piccola stella nel firmamento, sempre luminosa nel sentimento comune, seppure legata a circostanze tragiche. Racconta di un bambino e del suo amore per il padre. Di un legame che gli costerà la vita. Il nome di questo bambino è Giuseppe di Matteo e resterà impresso per sempre sulla facciata principale dell’asilo nido di Vallelunga Pratameno. Giuseppe e Vallelunga, legati per sempre. Un bambino ucciso orribilmente per mano mafiosa, una cittadina deturpata in passato dalle radici della «malapianta». Quest’oggi, a Vallelunga, al fianco del sindaco, Giuseppe Montesano, della giunta comunale e dei consiglieri, fautori di questa lodevole iniziativa – intitolare la scuola a un bambino vittima della mafia – c’erano le massime cariche istituzionali della provincia. Lo Stato. Sono intervenuti infatti il prefetto, Chiara Armenia e il questore, Pinuccia Albertina Agnello.

Con loro il comandante provinciale dell’arma dei Carabinieri, colonnello Alessandro Mucci e il comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Stefano Gesuelli. Per i sindaci della provincia c’era il primo cittadino del capoluogo, Walter Tesauro, mentre il corpo politico era rappresentato dal parlamentare regionale Michele Mancuso. C’era anche Vincenzo Liarda, presidente del consorzio madonita per la Legalità e lo Sviluppo, al quale afferisce anche il comune di Vallelunga.

«È un momento molto toccante – dice Montesano – un progetto nel quale abbiamo creduto e lavoriamo da mesi e sul quale abbiamo raccolto il sostegno e la vicinanza del signor prefetto, del signor questore e delle massime cariche dello Stato presenti in provincia. Un’idea attorno alla quale abbiamo raccolto fiducia e sostegno. Con grande gioia abbiamo l’onore di avere oggi al nostro fianco Nicola Di Matteo, fratello del bambino al quale intitoliamo questa struttura».

In comune si è lavorato per mesi, sfruttando un finanziamento regionale che ha permesso di realizzare la manutenzione straordinaria del plesso esistente, e incanalare risorse per l’acquisto di arredi e materiale didattico.

«È un messaggio – argomenta Rosa Izzo, vicesindaco con delega all’Istruzione – che rivolgiamo alle nuove generazioni. La memoria non può essere dimenticata. Solo mantenendone viva la memoria un sacrificio non sarà stato vano. Lavoriamo molto sulla promozione della Cultura e della Legalità».

«Ci onora il fatto – conclude – che ogni volta lo Stato sia presente, le istituzioni siano al nostro fianco. E ci descrivano quale modello di riferimento».

La scuola del quartiere, l’asilo nido, nel quale i bambini più piccoli di Vallelunga assorbiranno le prime nozioni, trascorreranno ore di gioco e comprenderanno i valori del rispetto reciproco, sarà per sempre legata a Di Matteo.
E proprio i bambini sono stati i veri protagonisti dell’inaugurazione, con il loro entusiasmo contagioso, la loro spensieratezza. Durante la cerimonia, infatti, gli studenti del corso musicale della scuola media «Quasimodo» si sono esibiti in un breve intermezzo. Con loro anche gli alunni del piccolo coro della scuola primaria «Sorrentino».

Non è la prima scuola. Mesi fa, nella lontana Emilia Romagna, un altro plesso fu intitolato a Di Matteo. Ma da queste parti, pronunciare un «no alla mafia» così netto e rumoroso, col petto gonfio d’orgoglio, come accaduto stamane, ha sempre un altro sapore. Un sentimento che ha pervaso e commosso Nicola Di Matteo, fratello di Giuseppe, presente alla cerimonia. Seppure sofferente per un piccolo infortunio, ha voluto esserci. Ma quando ha preso la parola l’emozione l’ha sopraffatto e dal pubblico si è levato un lungo e caloroso applauso.

Questa vicenda è vero, racconta una tragedia. Ma testimonia anche un grande amore: quello di un bambino verso il suo papà. Un amore potente, quasi accecante, che porterà il piccolo a fidarsi dei suoi aguzzini. «Papà mio, amore mio, vengo a trovarti. Che bello, grazie, mi farete rivedere il mio papà» avrebbe detto – secondo le ricostruzioni giudiziarie – ai suoi carnefici mentre lo portavano via con l’inganno. Nessun incontro, nessuna speranza. Solo orrore e spietatezza, tipici della mafia. Lo rapirono e lo uccisero dopo 779 giorni di prigionia. Cosa Nostra aveva deciso di usare un bambino, violando pure i presunti «codici d’onore», per tentare di tappare la bocca al padre che aveva deciso di collaborare con la giustizia.
Lo cinsero da dietro e lo strangolarono con ferocia disumana. Altro che speranza: nessuna pietà. Lo punirono per colpe non sue, violarono la vita e la purezza di un bambino.

Da oggi quel nome, quel sacrificio, saranno impressi per sempre sulla facciata di una scuola. La scuola di un paese che ha sofferto e pagato, come Giuseppe. Ma che da anni ha intrapreso un percorso di riscatto e di rinascita. Partendo proprio dal sorriso dei suoi bambini.


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.