Molto apprezzata la campagna di sensibilizzazione Ottobre Rosa, mese dedicato alla prevenzione del tumore mammario, promosso dal Comune di Niscemi, L’iniziativa, che ha visto nel sindaco Massimiliano Conti e nell’assessore alla Cultura, Marianna Avila, i principali fautori, si è appena conclusa sotto il claim “Prenditi cura di te”. Vi hanno aderito l’Asp e le associazioni Airc, Fidapa, Inner Wheel, Soroptomist International e del gruppo “Balla e snella”. Per tutto il mese il prospetto del palazzo di città è stato illuminato ogni sera di colore rosa, simbolo della campagna di sensibilizzazione pubblica per la prevenzione del tumore al seno.
Un argomento di cui si è parlato a conclusione delle attività in programma nell’auditorium del Museo civico nel corso di un incontro moderato dalla dottoressa Rosalba Salvo sul tema “La prevenzione… è vita”.
Sono intervenuti come relatori
la dott.ssa Milena Sanfilippo (responsabile del centro gestionale screening e oncologia senologica) che ha parlato di screening oncologico, come termine che indica un esame che individua in maniera precoce l’insorgenza di un tumore.
Test semplici e gratuiti che vengono effettuati a donne di età compresa dai 50 ai 69 anni   che associati alle mammografie consentono di potere prevenire in tempo i tumori mammari.
Screening che sono utili anche per la prevenzione dei tumori al colon retto con la ricerca di sangue occulto nelle feci ed anche all’utero attraverso il pap test che si esegue a donne di età compresa tra i 25 ed i 64 anni. 

E’ anche intervenuto il dottor Giuseppe Di Martino che si è soffermato sulla “Breast Unit” di Gela, Centro di senologia multidisciplinare di eccellenza che è specializzato nella diagnosi, cura e riabilitazione psicofisica delle donne affette da tumore al seno e che ha aumentato del 18% le probabilità di guarigione. 
Il dottor Luigi Gualato altresì, ha relazionato sulle tecniche diagnostiche utilizzate nella diagnosi precoce del tumore al seno  sottolineando come l’ecografia mammaria e la mammografia siano complementari nella diagnosi ed ha auspicato la possibilità di effettuare esami ecografici anche a donne non a rischio e nella fascia di età compresa tra i 30 e 45 anni.