Niscemi, l’ultimo addio a Giuseppa Pardo. Dolore e lacrime ai funerali. «Piangiamo una donna meravigliosa»
di Alberto Drago
Dolore, lacrime e commozione ieri pomeriggio nella chiesa “Sacro cuore di Gesù” dove il parroco don Giuseppe Cafà, ha celebrato i funerali di Giuseppa Pardo, la donna di 66 anni vittima, lunedì del brutale assassinio per mano del marito, Vincenzo Buccheri di 67 anni. Il delitto si è consumato nella loro abitazione di via Giovanni Falcone 46. L’uomo, ex venditore ambulante, pensionato, ha impugnato un coltello e colpito la moglie al torace e poi alla gola con un colpo mortale che gli ha reciso la giugulare. Poi è andato a consegnarsi ai Carabinieri del comando stazione con gli indumenti ancora intrisi del sangue della consorte. Buccheri pare soffrisse di problemi psichici e – stante alle indiscrezioni che emergono dalle indagini – ne sarebbe stato sollecitato il trattamento sanitario obbligatorio con le autorità sanitarie che, però, non sarebbero intervenute perché la patologia non era riscontrabile. Ma su questo e altri aspetti dell’inchiesta sarà la Procura di Gela a compiere tutti gli accertamenti del caso.
Un caso atroce di femminicidio che ha reso triste e sgomenta l’intera comunità e per la quale il sindaco Massimiliano Conti, presente alle esequie con la fascia tricolore, il labaro del Comune e due agenti della polizia municipale, ha proclamato ieri il lutto cittadino.
Un cuscino di rose sopra la bara, posta centralmente davanti l’altare della chiesa e tanti cestini di fiori attorno come in un giardino.
Un centinaio le persone che munite di mascherine, hanno assistito in chiesa ai funerali, sedute due per ogni banco e alla distanza di oltre un metro l’una dall’altra in applicazione delle norme di distanziamento sociale. In prima fila i figli Orazio, ispettore di polizia municipale, Cettina, che insegna in Lombardia, la nuora, il genero, le due sorelle, i nipoti e i parenti più stretti della donna uccisa, tutti segnati da un grande dolore nel volto per la tragedia familiare ed ancora sotto choc.
«Trovare le giuste parole – ha detto don Giuseppe Cafà durante l’omelia – in questo momento è difficile. Chiederci il perché è accaduto non lo sapremo mai; ma celebriamo l’amore di Dio affinché si prenda a cuore la nostra sorella nel giorno della Festa della Patrona di Niscemi. Come può il nostro cuore oggi gioire? Umanamente no, ma il Signore ha pensato alla gioia di Giuseppa perché la merita. Maria nostra Patrona, prende per mano Giuseppa per condurla in Paradiso».
«Viviamo il dramma di Giuseppa – ha aggiunto il parroco – ma quanti drammi di tante altre donne non conosciamo. Talvolta non si arriva al maltrattamento fisico ma a quello psicologico, ma mai dovremmo celebrare morti come queste e farlo oggi è ancora più doloroso. Il Signore ci ha insegnato ad amare e Niscemi oggi piange una donna meravigliosa e sempre disponibile con tutti».
Dopo la celebrazione delle esequie il momento del triste addio a Giuseppa, per il suo ultimo viaggio verso il cielo e con il feretro che portato a spalla all’uscita della chiesa, è stato alzato fra i commossi applausi e tante lacrime, strozzate in gola da un emozione tale da togliere pure il respiro.