Assolto l’ex medico personale di Crocetta, era accusato di omicidio colposo. «Non ci fu negligenza da parte dell’equipe»
di Redazione
Il giudice monocratico del tribunale di Palermo Sergio Ziino ha assolto cinque medici dell’ospedale Villa Sofia, imputati di omicidio colposo per la morte di una donna di 69 anni, Giovanna Mesia, deceduta nel gennaio 2014. Il reato era ormai prescritto ma il giudice della quarta sezione è entrato nel merito della vicenda, ritenendo che gli imputati fossero estranei ai fatti contestati. Fra i medici assolti anche Matteo Tutino, ex primario di Chirurgia plastica coinvolto nella vicenda della presunta telefonata fra lui e il suo assistito più importante, l’ex presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta: quella conversazione, in realtà – secondo gli stessi inquirenti – mai esistita, avrebbe avuto al centro, sette anni fa, l’assessore alla Salute dell’epoca, Lucia Borsellino, che secondo una tesi del settimanale L’Espresso, sarebbe dovuta “saltare come il padre”, il giudice Paolo Borsellino. Frase, questa, attribuita proprio a Tutino, ma di cui non c’è traccia negli atti. Scagionati dall’omicidio colposo anche gli altri chirurghi plastici Giuseppe Lo Baido, Daniela Bagnasco e Francesco Mazzola, con l’ortopedico Massimiliano Mosca. La sessantanovenne, i cui decesso era al centro del procedimento giudiziario, aveva subito alcuni interventi chirurgici a Villa Sofia, per la riduzione e l’eliminazione di una frattura alla tibia e al malleolo. La morte, però non fu causata da negligenza dei sanitari. Così ha deciso il Tribunale.