«Basta guerre», il grido parte da Niscemi. Manifestazioni No Muos davanti alle basi Nato
di Redazione
«Non chiudiamo gli occhi di fronte a quello che sta avvenendo in Ucraina, in Italia e nel mondo e organizziamo una grande manifestazione regionale il 12 marzo a Niscemi contro la guerra imperialista. Smilitarizziamo la Sicilia. Fuori l’Italia dalla Nato! No alla guerra, contro tutti gli imperialismi». È così che il Coordinamento regionale dei Comitati No Muos torna a mobilitarsi a causa dei venti di guerra che spirano impetuosi in Ucraina e che annuncia lo svolgimento di due manifestazioni contro la guerra.
La prima fissata per sabato 12 marzo si terrà a Niscemi, mentre la seconda stabilita per domenica 20 marzo si svolgerà a Sigonella.
E ciò perché il Coordinamento regionale dei Comitati No Muos pensa che la Sicilia, con le numerose basi militari costituisce un fondamentale avamposto militare per i piani dell’imperialismo Usa – Nato.
“I droni che sorvolano i cieli ucraini” si legge nella nota diramata dai No Muos,” partono da Sigonella e gli ordini di guerra transitano dalla stazione Muos di Niscemi.
Il coinvolgimento diretto della Sicilia nella guerra in Ucraina espone il popolo siciliano al rischio concreto di ritorsioni militari senza ritorno”.
Il Coordinamento regionale dei Comitati No Muos ritiene pertanto che non bisogna cadere nel tranello della propaganda martellante messa in campo fin dai primi momenti del conflitto in Ucraina poiché maschererebbe la tendenza alla guerra degli opposti imperialismi, semplificandola nello scontro fra l’Occidente democratico e pacifista e il “nuovo Hitler”.
“La recente escalation bellica in Ucraina”, scrive ancora il Coordinamento regionale dei comitati No Muos,” è la conseguenza naturale della competizione inter-imperialista per la spartizione del globo nell’esclusivo interesse di monopoli e delle grandi aziende.
E’ per questo che gli imperialisti la guerra la preparano come strumento ultimo di espansione e di accaparramento di risorse e mercati.
L’attacco russo all’Ucraina è l’ultimo atto di una guerra iniziata nel Donbass 8 anni fa e che ha già fatto più di 14 mila morti.
Risvolto sia delle politiche di espansione degli Stati Uniti, che dal 1993 hanno lavorato per favorire l’ingresso nella Nato ai paesi dell’ex blocco orientale, che delle politiche del regime oligarchico russo, tese a ricostruire zone di influenza e cuscinetto ad Ovest”.
I No muos infine, riferendosi ai 170 milioni stanziati dal Governo italiano per la guerra in Ucraina fanno notare che si tratta di fondi sottratti alla spesa sociale e che si aggiungono ai 70 milioni al giorno per le spese militari e che la guerra che si sta combattendo costituisce un affare goloso per i capitalisti della morte, ovvero per le aziende produttrici di armi.