Boa delle sabbie, serpente dato per estinto. Il raro rettile avvistato nei dintorni di Gela
di Redazione
Sarebbe una popolazione di circa cinquecento esemplari, finora si credeva nel solo circondario di Licata, ma recenti avvistamenti fanno ma la recenti studi ne accertano la presenza anche a Gela: è il Boa delle Sabbia. Un team di zoologi guidato da Gianni Insacco, direttore scientifico del Museo di Storia Naturale di Comiso, ci lavora da anni. La presenza del rettile è stata resa nota alcuni anni fa con un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Acta Herpetologica e riferiva la presenza di 6 esemplari di Eryx jaculus, meglio noto come Boa delle Sabbie. Tre erano purtroppo morti, mentre gli altri tre sono stati catturati dai ricercatori, che hanno così potuto studiarli e analizzarli, prima di liberarli nuovamente nell’area in cui li avevano trovati.
Si tratta di un serpente rarissimo che si temeva estinto. La scoperta ha dell’incredibile perché il Boa delle Sabbie è considerato uno dei serpenti più rari in Europa, dove sarebbe presente solo in alcune zone dei Balcani del Sud e in Grecia. Ma anche nel mondo gli esemplari sono assai rari, e tutti compresi nel Nord Africa e in Medio Oriente. Nel nostro Paese questo serpente era ritenuto estinto sin dall’era Terziaria e non era inserito nella fauna italiana.
Adesso la scoperta degli studiosi di Comiso riscrive un’importante pagina.
All’interno del museo è stata istituita la mostra archeologica permanente, un passo importante, che acclara il programma di rinnovamento dell’ente comunale che oggi si vale, quanto ai servizi turistici e didattici, della partecipazione integrata di due società private, la Civita di Palermo e la Logos della stessa cittadina casmenea. Sono stati fissati nuovi e più funzionali orari di apertura, biglietteria elettronica con prenotazioni e acquisti online, nuovo sito web, nuovo bookshop, audioguide plurilingue, una sala didattica dedicata ai servizi educativi, visite guidate, percorsi e laboratori per adulti e famiglie, per l’infanzia e le scuole.
La nuova mostra archeologica si aggiunge alla sezione paleontologica e a quella zoologica.
Grosse speranze sono riposte sull’esito degli esami che riguardano il boa delle sabbie scoperto da Insacco e dalla sua e’quipe nelle campagne tra Licata e Gela, il solo luogo in Italia dove tutt’oggi vive questa rara specie di rettile. Se si riuscirà a stabilirne l’antica provenienza, essendo noto in Grecia, nella Croazia, in Egitto, in Marocco, sarà possibile geneticamente fissarne la sottospecie. La scoperta più grande, però, sarebbe la sua natura autoctona siciliana.
Il team di ricerca ipotizza che questa rarissima specie di serpente sia presente in Sicilia da secoli e secoli, ma che non sia mai stata scoperta a causa delle sue abitudini. Rettile notturno, il Boa delle Sabbie, come dice il suo stesso nome, tende a passare la maggior parte della giornata nascosto sotto terra. È per sua natura molto sfuggente e praticamente innocuo per l’uomo.
È caratterizzato dal capo corto e un corpo tozzo, che termina con una coda conica e poco lunga. Gli occhi sono piccoli, con una pupilla ellittica. È rivestito di squame piccole lucide e carenate, mentre la colorazione è grigiastra o bruna, con macchie scure sparse. Il ventre è biancastro o giallastro chiaro. Si nutre principalmente di piccoli e medi roditori, ma gli esemplari più giovani predano anche lucertole. Oggi, sebbene siano serpenti molto rari, sono una specie richiesta dagli amanti dei rettili e anche tra le più costose. A causarne la (quasi) estinzione è stata la stupida e infondata credenza che avveleni le acque dove si abbevera. Per questo è stato ucciso senza pietà nell’arco dei secoli.