Butera: a fuoco il costone sotto al centro storico. Fiamme, fumo e disagi. Rogo domato dalla Forestale
di Redazione
Ore 12, fiamme e fuoco spaventano gli automobilisti (pochi) e chi si trovava nei pressi del bar / distributore di carburanti all’ingresso di Butera. Poco dopo la colonna di fumo si è alzata fino a raggiungere il centro storico della città. Se non è stato un fuggi fuggi generale poco c’è mancato. Poi sono intervenute le squadre della Forestale e la situazione è migliorata, fino alla definitiva estinzione dell’incendio. Stamattina, esattamente 24 ore dopo, siamo tornati sulla scena. E mentre qualche rigagnolo di fumo saliva ancora verso il cielo ci siamo trovati di rimpetto un intero costone annerito e devastato. Là dove c’erano alberi e vegetazione non è rimasto quasi nulla. Nessuno ha voglia di parlare. A denti stretti il barista, un bravo giovane, sempre gentile e disponibile, ci racconta di essere stato costretto a chiudere per qualche ora, in attesa che il fumo si dissipasse.
«Era circa mezzogiorno – racconta Massimiliano Lauricella – l’incendio è divampato in un secondo. Non abbiamo avuto paura ma sicuramente l’aria era irrespirabile».
Proviamo a «indagare» e dopo un’altra opera di convincimento riusciamo a strappare mezza battuta anche a un’altro testimone involontario, l’imprenditore Salvatore Di Trio.
«Lì – racconta – sono stati spesi dei soldi, se non ricordo male oltre 500 mila euro, per il consolidamento del costone con metodi naturali, attraverso la piantumazione di essenze arboree».
Di quelle che oramai il fuoco – in parte – ha cancellato.
La competenza è della Provincia, il controllo spetta alla Forestale. Il Comune, al di là di una generica responsabilità di vigilanza, non ha colpe.
Eppure la vegetazione continua a bruciare.
Pare che in questi ultimi giorni tre volte di fila in quella zona era partito qualche piccolo focolaio. Solo che ieri le fiamme si sono scatenate veramente.
Cause? Non possiamo dirlo. Limitiamoci a dire “in corso di accertamento”. Di piromani non c’era traccia. Nessuno ha visto persone aggirarsi tra quegli alberi. Ma affermare che l’incendio sia accidentale non ce la sentiamo.
Sarebbe come dire che a Gela, quando ogni notte, Mercedes e Bmw prendevano fuoco e le cause erano sempre accidentali, i periti delle due case tedesche ruppero il loro teutonico silenzio e dissero: solo a Gela le nostre auto prendono fuoco da sole.
Solo a Butera, Gela e Mazzarino i boschi prendono fuoco da soli.
Speriamo che non accada ancora. E che le uniche bellezze sulle quali possiamo costruire qualcosa, i boschi, il mare, la natura, siano tutelati. Con l’impegno di tutti.