Nel giorno di Pasqua ci ha lasciati Elio Cultraro, decano dei giornalisti gelesi, di quella generazione alla quale chi vi scrive si è legato, subendone la fascinazione, imparando il mestiere, acquisendo insegnamenti e consigli durante l’intera carriera. Elio aveva compiuto 69 anni il 20 gennaio scorso. Per molto tempo era stato «il giornalista» del quotidiano La Sicilia: all’epoca si chiamavano corrispondenti di prima battuta, per indicare la funzione di fiduciari, occhi e faro delle redazioni centrali nei territori più importanti e difficili. E lui aveva assolto all’incarico con professionalità e coraggio, diventando una «firma» del quotidiano di Catania. Il suo percorso è stato una linea dritta, senza sconti o ammiccamenti. Per nessuno. Tanto meno per la criminalità locale, alla quale come ogni giornalista (o quasi), non stava per nulla simpatico. E «loro» si erano dichiarati a chiare lettere quando una sera, mentre transitava sul passaggio a ferroviario di via Niscemi (oggi dismesso) gli aveva scaricato un paio di pistolettate sull’auto mentre lui era alla guida.

Per fortuna ne era uscito illeso.

Dopo aver lasciato il mestiere per un incarico dirigenziale in Siae nel Nord Italia aveva continuato a subire il richiamo della sua città, che amava, e del giornalismo, sua grande passione.

Così grazie all’amicizia con un altro decano del giornalismo, Rocco Cerro, aveva ripreso a scrivere, stavolta dalle colonne del Corriere di Gela.

Tratto elegante, stile pungente e tanta esperienza e conoscenza della città, facevano dei suoi scritti e dei suoi editoriali, delle perle da leggere d’un fiato.

La malattia lo aveva tormentato negli ultimi mesi, scorie di un grave problema di salute affrontato nel 2003.

«L’ultima volta – racconta Cerro, voce rotta dall’emozione – l’ho sentito a gennaio. Stava male ma aveva voluto sentirmi per un breve saluto. Poi, nel giorno di Pasqua, la telefonata del figlio e la terribile notizia della morte. Un dolore per tutti noi che abbiamo condiviso anni ed esperienze».

Ci mancheranno le sue «lezioni», anche di vita, non solo di mestiere. E i suoi sorrisi affabili e le pacche sulla spalla, da fratello maggiore.

Nel pomeriggio alle 16, in chiesa Madre, si svolgeranno i funerali. Elio, che viveva a Pinerolo, in Piemonte, ha espresso la volontà di essere sepolto a Gela.

Alla moglie Rosa, ai figli Gianni e Stefania, al fratello don Vincenzo Mario, ai familiari, le sentite condoglianze del direttore e dello staff di Today24.

Nella foto grande, in alto, Elio Cultraro. Si ringrazia il Corriere di Gela.