Concreto rischio «Zona rossa»
di Redazione
Stiamo rischiando di far dichiarare due Comuni della nostra provincia Zona Rossa (Gela e Niscemi) con tutte le limitazioni che ne conseguono, cioè restrizioni individuali e danno all’economia. La Cgil ritiene che tale rischio può “serenamente” essere evitato e non è difficile, non ha nessun costo economico, è umanamente a prova di tutte e tutti.Quale soluzione per evitare il peggio? Indossare la mascherina nelle parti del corpo più esposte al rischio contagio , bocca e naso.Veramente è così difficile oppure è volontà? Può essere che a Gela e Niscemi sono presenti i negazionisti in percentuale maggiore al resto di tanti Comuni d’Italia? La Cgil non è disposta a crederci! Conosciamo bene gli effetti del lockdown, economici, umani e sociali e per non ricascare la soluzione non arriva dal cielo, dallo Stato centrale o chissà da quale entità ma da ognuno di noi, dal comportamento individuale , dalla responsabilità e dalla cura che abbiamo di noi e degli altri. La Cgil non ha dubbi nel sostenere che le forze dell’ordine da dedicare al servizio di monitoraggio e controllo con potere sanzionatorio immediato dovrebbero essere di più dato che cittadini indisciplinati in ogni Comune sono tanti e di certo non circolano dalle 00.00 alle ore 5 del mattino ma nel resto della giornata come se nulla fosse , come se l’emergenza sanitaria arriva rispetto a doti caratteriali o altre caratteristiche. Siamo, tra l’altro, veramente stanchi di sentir dire il ritornello che uomini di una certa età (Berlusconi e Briatore) si sono salvati, basterebbe leggere con la mente e il cuore tante testimonianze di persone che soffrono, una tra tutte il giornalista Massimo Giannini. Indossiamo bene la mascherina, ne sotto il mento ne al gomito!