Da Gela a Pachino, piccoli schiavi invisibili. La denuncia di Save the Children
di Redazione
Piccoli schiavi invisibili, a Gela come a Pachino, dove nei campi bambini sono costretti a lavorare come gli adulti. Un intervento del governo per i due casi simbolo è stato chiesto dalla senatrice Annamaria Furlan in un’interrogazione parlamentare rivolta ai ministri dell’Interno, del Lavoro e dell’Agricoltura. L’atto ispettivo è stato firmato contestualmente dalla senatrice di Niscemi, Enza Rando e dal collega Antonio Nicita, tutti del Pd. Sfruttamento sfruttamento minorile e caporalato in agricoltura, a Gela come a Pachino, sono descritti nel rapporto “Piccoli schiavi invisibili” di Save the Children Italia. «Il 30 luglio – ricorda Furlan nell’interrogazione – è stato proclamato dall’Onu Giornata mondiale contro la tratta degli esseri umani. Il rapporto di Save the Children Italia ‘Piccoli schiavi’ mette in luce le condizioni drammatiche di vita in cui si trovano i minori e le loro famiglie vittime dello sfruttamento lavorativo nel settore agricolo. In particolare nelle province di Latina e Ragusa, dove insistono due dei mercati ortofrutticoli più importanti del Paese, i minori e le loro famiglie vivono una realtà fatta di privazioni, sofferenze, rabbia, difficoltà relazionali ed isolamento sociale».
Nella fascia trasformata di Gela, che si che stende fino a Pachino e si sviluppa su tre province siciliane, emergono dati preoccupanti sullo sfruttamento minorile, sull’abbandono scolastico e sulla povertà educativa.
«I minori e le famiglie – scrivono i tre parlamentari – possono contare solo sul sostegno del presidio Caritas di Marina di Acate (Ragusa), realizzato proprio per dare sostegno ai braccianti. A Fondi e nelle zone interessante dal fenomeno del caporalato manca accesso ai diritti fondamentali come assistenza sanitaria e scuola».