Da Gela a Pomezia per il meeting del PdF. Nalbone: «Difendiamo la famiglia e i suoi valori»
di Redazione
Si è svolta a Pomezia l’Assemblea Nazionale del Popolo della Famiglia con l’approvazione della relazione del presidente, Mario Adinolfi, che, con una sola astensione sui 118 delegati presenti, è stato confermato alla guida del movimento.
Presente anche la provincia di Caltanissetta, rappresentata dal coordinatore, Fabio Nalbone, insegnante gelese, già candidato alle Europee sotto l’effigie del PdF.
Nella due giorni di dibattito molti i temi affrontati, dall’atteggiamento da tenere rispetto al nascituro governo Meloni fino alle questioni relative alle tradizionali battaglie del movimento di ispirazione cristiana su denatalità, diritto alla vita, battaglia all’aborto e all’eutanasia.
Proprio su questi temi è stata approvata dall’assemblea una proposta di legge di iniziativa popolare denominata “legge sul diritto alla vita” che in quattro articoli, fondati su altrettante norme costituzionali e sul testo tradizionale del giuramento di Ippocrate, proclama il “diritto universale a nascere” insieme al “diritto universale a non essere soppresso”, con sostegno economico particolare alla maternità e alla disabilità grave nonché con sanzioni pesanti (radiazione dall’albo, carcere da sei a dodici anni) per i medici che collaborano a interruzioni volontarie di gravidanza o processi eutanasici.
I fondi per il reddito di maternità e il sostegno alla grave disabilità, quantificati in 5 miliardi annui, vengono assicurati da un taglio all’aumento previsto delle spese militari per armamenti (a regime pari a 13 miliardi di euro annui per arrivare al 2% del Pil). Tra le altre determinazioni dell’Assemblea Nazionale del Popolo della Famiglia, quella di presentarsi alle prossime elezioni amministrative del 2023 con il proprio simbolo, sempre aperti comunque a collaborazioni e ad alleanze.
«Continueremo la nostra resistenza – dice Nalbone – contro la continua discriminazione dei credenti, per la libertà religiosa e quella scolastica. Faremo di tutto per contrastare il dilagare dell’ideologia gender. Ci batteremo con ancor più forza per il diritto alla vita. E proprio su questo punto fondamentale, il Popolo della Famiglia si impegnerà per depositare in Parlamento una proposta di legge di quattro soli articoli: verrà proposto il diritto universale a nascere, il diritto universale a non essere soppressi, verrà chiesto il finanziamento per il reddito di maternità utilizzando i danari derivanti dalle spese militari e si richiederà di perseguire penalmente tutti i medici che procureranno l’aborto».
«Anche in Sicilia – conclude – saranno organizzate iniziative ed eventi per raccogliere le firme su questa proposta di legge a tutela della vita, dal concepimento alla morte naturale».