Di Cristina convocato a Roma lunedì in direzione nazionale. «Servono proposte e contenuti»
di Redazione
«Le ultime amministrative lasciano un solco profondo, abbiamo il dovere di dare una scossa per dimostrare che siamo un partito utile ed è la tesi che sosterrò alla prossima direzione nazionale e a quella regionale». Lo dice Peppe Di Cristina, componente della direzione nazionale del Pd.
«Per formazione non do responsabilità a nessuno ma penso che il Partito democratico, a tutti i livelli, debba avere una visione più collegiale, parlare dei problemi con la gente, costruire alternative senza trasformismo. Da soli non si alimentano speranze e non siamo sufficienti se divisi a declinare nuove promesse. La mia impressione è che per guidare il più grande partito della sinistra italiana, ci sia bisogno di peso. Di pragmatismo. Di contenuti. Di proposte concrete agganciate ai problemi reali e urgenti, dalla scuola alla sanità, a una nuova questione meridionale che sta ritornando prepotentemente a mordere e a desertificate il Mezzogiorno. Di fronte abbiamo una destra pericolosa che dimostra di non avere senso delle istituzione e che, con i fatti, fa sfiorire la questione morale che oggi investe l’intero Paese».
«Non servono parole – afferma Di Cristina – ma esempi concreti e un partito forte e realmente unito. In provincia, l’anno prossimo, si voterà a Gela e a Caltanissetta oltre che per le Europee, dove in gioco c’è la visione stessa del nostro esserci: senza risposte di contenuto rischiamo di non toccare palla. Prima della coalizione abbiamo bisogno di un partito forte coerente, con idee chiare e senza umanismo di facciata».