Di Stefano, il giorno della proclamazione. «Serve un forte cambio di passo per Gela»
di Redazione
«Per vincere serve un gruppo importante e che tutti insieme si creda al progetto. Bisogna condividere le battaglie importanti per la città. Un traguardo non arriva per caso, bensì, parlando alla gente, comunicando e condividendo quel senso di libertà che poteva e rischiava di venire a mancare». Stamane le parole del sindaco, Terenziano Di Stefano, dopo la proclamazione del risultato per voce di Pietro Enea, presidente dell’Ufficio Elettorale Centrale del Comune.
È stato proprio il magistrato a porgere la fascia tricolore al neo eletto. La commissione da lui guidata è ancora al lavoro per ratificare il risultato del consiglio comunale: dovrebbe essere definito a breve. A quel punto si insedierà l’aula e il sindaco potrà giurare davanti ai 24 consiglieri. Ma oggi era il giorno della proclamazione e Terenziano fa intendere di voler puntare con passo deciso verso i primi nodi del suo mandato: acqua, decoro, rilancio del commercio. E annuncia a denti stretti di voler chiudere in poche ore la pratica “giunta e deleghe”, se possibile già entro domani, al massino nel fine settimana. C’erano tutti i neo assessori stamane, tutti tranne il commissario del Pd Peppuccio Arancio, già parlamentare regionale e oggi assessore in pectore. È l’unica variabile. Il dirigente dem, per via di impegni professionali e motivi personali, potrebbe passare ad altri il testimone. «Attendo che il Pd mi faccia sapere» taglia corto Di Stefano che subito dopo torna ai temi caldi del suo inizio mandato.
«Continuità amministrativa da un lato – dice – ma nel segno del cambiamento. Su tutto quello che riguarda le linee di finanziamento e lo sviluppo economico ci muoveremo lungo il solco già tracciato e semmai potenzieremo i nostri canali d’azione. Cambieranno invece i rapporti con enti e istituzioni. Mi riferisco alla Sanità, acqua, pulizia e decoro. Ci sarà sempre un confronto aperto e costruttivo per individuare soluzioni. L’unica cosa che non vogliamo sentire da parte di nessuno e che “quella cosa” o “quella data soluzione non si può fare”. A noi servono strategie, iniziative e idee per trovare le soluzioni. Non muri, né ostacoli».
Primi segnali di cambiamento – afferma – riguarderanno il centro storico, il rilancio del terziario, la pulizia dei quartieri. Anche il front office, l’interfaccia con i cittadini dovrà cambiare. Sono le prime cose che vedrete nei prossimi giorni, i primi segnali. Ma priorità assoluta l’avrà il tema dell’approvvigionamento idrico. L’acqua è la questione più urgente».