Eni: smart work per i lavoratori. Si valuta pure azione di supporto alle strutture sanitarie
di Redazione
Eni sta ponendo in essere con grande attenzione quanto previsto dal Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del coronavirus negli ambienti di lavoro del 14 marzo 2020, nonché dalle disposizioni ministeriali di cui ai DPCM dell’8 marzo 2020 e seguenti, oltre alle misure emanate dai vari Enti per fronteggiare l’emergenza sanitaria. La stessa attenzione è naturalmente rivolta sia ai dipendenti, sia alle imprese appaltatrici, che sono state sensibilizzate nell’adozione delle misure precauzionali e nel rigoroso rispetto dei decreti ministeriali e del Protocollo. Già dai primi giorni di marzo è in atto una capillare e costante campagna di informazione sui comportamenti da adottare per evitare la diffusione del contagio. All’interno del sito multisocietario della Raffineria di Gela normalmente operano circa 800 lavoratori Eni e quasi altrettanti dell’indotto. Da quasi due settimane la quasi totalità dei lavoratori delle funzioni di staff di Eni sta lavorando in modalità smart working, in maniera tale da ridurre la presenza contemporanea all’interno dello stabilimento produttivo; il numero dei lavoratori turnisti al momento non è stato ridotto perché è possibile operare seguendo i protocolli sanitari per ridurre il rischio di contagio.
Come previsto dal DPCM, tutte le attività non finalizzate alla produzione sono state sospese e alle imprese dell’indotto è stato richiesto pari rigore nell’osservanza delle norme di prevenzione del contagio.
È stata incrementata la frequenza delle operazioni di sanificazione degli ambienti di lavoro e delle pulizie e da questa mattina è attivo il controllo della temperatura corporea a tutto il personale in ingresso allo stabilimento.
Nella mensa è stata ampliata la fascia oraria e gli spazi sono stati ridefiniti per garantire il rispetto delle distanze di sicurezza; è stata inoltre incentivata la possibilità di ritirare il pasto freddo per quanti preferiscono non andare in mensa.
Eni tiene ad affermare la propria vicinanza alla comunità gelese e sta inoltre valutando, insieme alle istituzioni locali della Regione Sicilia e del Comune di Gela, iniziative concrete per fornire supporto al piano sanitario locale con la massima celerità possibile.