Esodo di Gela del 406 avanti Cristo, importanti reperti emersi durante campagna di scavi
di Redazione
Un ricco corredo votivo composto da una sessantina di statuette, protomi e busti femminili in terracotta, lucerne e piccoli vasi, frammenti di bronzo, mescolati a un gran numero di ossa: è quanto emerso durante gli scavi nella Valle dei Templi di Agrigento, nella Casa VII b, che costituisce parte del complesso abitativo a nord del tempio di Giunone. Testimonianza dell’esodo verso Gela del V secolo avanti Cristo. La campagna è interamente finanziata e sostenuta dalla Regione Siciliana, grazie a un progetto del Parco archeologico, diretto da Roberto Sciarratta, guidato dall’archeologa Maria Concetta Parello. I ritrovamenti permettono di comprendere le dinamiche della distruzione di Akragas del 406 a opera dei cartaginesi, quando gli abitanti dovettero fuggire in esodo verso Gela lasciando, come scrive Diodoro Siculo, “tutto quello che aveva costituito la loro felicità”, quindi i beni, l’ordinario, gli dei dinanzi a cui pregare.
«Lavoriamo senza sosta – afferma Francesco Paolo Scarpinato, assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana – per restituire alla Sicilia momenti di storia che le appartengono».