Cinque giorni senza nessun nuovo allarme Covid 19. In realtà sono 24 le giornate senza che la città di Gela aggiunga casi di nuovo coronavirus. Perché l’anziano di 75 anni, pur essendo risultato positivo durante il suo soggiorno nell’Rsa SBH di Macchitella, viene contabilizzato tra i casi di Niscemi (7 in tutto). Invece alla voce buone notizie c’è un ulteriore aumento dei guariti, che adesso sono 6, da inizio dell’emergenza a oggi. In totale il dato di Gela è il seguente: 19 casi totali, 5 attualmente in ospedale, 8 positivi in isolamento domiciliare attivo e 6 guariti Covid. Due nuovi ricoveri, invece, nel nord della provincia, entrambi di Mussomeli, da ieri ospiti del Covid Center presso il Sant’Elia di Caltanissetta. Ma andiamo con il report dell’Asp, appena diramato.

«Nelle ultime 24 ore – scrive la direzione generale – due nuovi ricoveri alle malattie infettive del Sant’Elia provenienti da Mussomeli. (trattasi di 2 pazienti disabili provenienti dalla comunità alloggio che si è preferito spostare in ospedale malgrado le condizioni di salute siano stabili).
Un nuovo caso in più a domicilio a San Cataldo (coniuge di un positivo domiciliato). Preme segnalare che ieri nell’avere annullato la colonna di “pazienti clinicamente guariti” sono stato omessi 2 pazienti in quarantena a CL e 2 pazienti guariti da covid a CL e 1 paziente guarito da covid a San Cataldo. Infatti se controllate l’ultima cella della riga di Caltanissetta troverete il totale pari a 65 e quella di San Cataldo pari a 30
Per completezza la riga dei “fuori provincia” è pari a 14 poiché dei 5 pazienti precedentemente presenti nella cella “clinicamente guariti” 2 li abbiamo spostati in “positivi in quarantena (poiché permangono in provincia di Caltanissetta) e 3 li abbiamo lasciati temporaneamente in “guariti covid” in attesa di informazioni sul tampone negativo da effettuare ad Agrigento dopo il loro rientro a domicilio».

Considerazione su Gela. È possibile abbassare la guardi? Assolutamente no. Il caso del 30 Aprile scorso, pur essendo riferito a un paziente di Niscemi, va ascritto a Gela perché da qui è partita l’infezione che qualcuno (forse un familiare) ha portato fino all’ospite dell’Rsa, contagiandolo. Quindi il coronavirus e tra noi e c’è poco da abbassare le difese. O le mascherine.