Gela: altri 70 casi, sforata quota 189 contagi in una settimana. La città è ormai oltre la «zona rossa»
di Redazione
Il dato che tutti non volevamo leggere è stato battuto in serata con un dispaccio dell’Asp: a Gela altri 70 casi. Il che porta la città ben oltre la quota di una potenziale zona rossa, che potrebbe essere decisa dal presidente della Regione già domani, a valere dal 23 o 24 aprile. E per almeno 15 giorni. Con i 70 casi di ieri il numero complessivo del contagio settimanale si attesta a 228 (dal 14 al 20 aprile), ben oltre quota 189 che è il limite massimo (250 su 100 mila abitanti). Ecco il report dell’Asp. «Nelle ultime 24 ore riscontro di 112 pazienti positivi al SARS CoV-2, tutti in isolamento domiciliare: 70 pazienti di Gela, 6 di Caltanissetta, 6 di San Cataldo, 4 di Delia, 4 di Marianopoli, 4 di Mussomeli, 4 di Riesi, 4 di Serradifalco, 2 di Acquaviva Platani, 2 di Sommatino, 2 di Villalba, 1 di Milena, 1 di Niscemi, 1 di Santa Caterina e 1 di Vallelunga Pratameno. Ricoverati in degenza ordinaria: 2 pazienti di Gela, 1 di Caltanissetta e 1 di San Cataldo. Ricoverato presso la UOC Anestesia e Rianimazione 1 paziente di Caltanissetta. Trasferito dalla degenza ordinaria alla UOC Anestesia e Rianimazione 1 paziente di Caltanissetta. Dimessi dalla degenza ordinaria: 2 pazienti di Caltanissetta e 1 paziente di Vallelunga Pratameno, guarito virologicamente. Guariti da Covid-19: 24 pazienti di Caltanissetta, 15 di Gela, 6 di Niscemi, 6 di Sommatino, 3 di Mazzarino, 3 di San Cataldo e 1 di Marianopoli».
Il sindaco, Lucio Greco, in serata si era detto molto preoccupato, anticipando la richiesta di una nuova zona rossa alla Regione.
«Sono dati allarmanti – dice Greco – e sto valutando una nuova richiesta di proclamazione della zona rossa, prima che sia troppo tardi. Sono molto preoccupato, anche alla luce dell’incontro odierno con i dirigenti scolastici. Voglio un intervento incisivo a tutela dei ragazzi, fermo restando la garanzia del diritto allo studio. Per questo, ho chiesto un nuovo incontro urgente con Asp, cui spetta la decisione circa la sospensione delle lezioni in presenza, l’Ufficio Scolastico Provinciale e la Prefettura, per valutare insieme la soluzione migliore».