Gela, Argo e Cassiopea diventa un caso. «Rigassificatore bloccato da mesi»
di Redazione
Il caso Gela sarebbe l’emblema dell’inefficienza della Regione Siciliana il ambito energetico. Lo sostiene Giovanni Cafeo, parlamentare regionale di Prima l’Italia. «Se non moriremo per il caro energia – afferma – certamente sarà per mano dell’inefficienza della Regione che tarda a rilasciare le autorizzazioni per i rigassificatori». Il parlamentare chiede un maggiore impulso per accelerare il processo di autonomia energetica, diventata necessaria a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina.
«Uno degli esempi lampanti – afferma – è il progetto per la costruzione del rigassificatore nel porto di Gela, che sarà finanziato dall’Eni. L’impianto, che prevede un investimento di circa 700 milioni di euro, riceverà il gas estratto da Argo e Cassiopea, due giacimenti naturali che si trovano nel Canale di Sicilia. Mancano le autorizzazioni da parte degli enti che fanno capo alla Regione per la costruzione delle condotte nella rada di Gela, quelle che, sostanzialmente, trasferiscono il gas dai giacimenti all’impianto. È inconcepibile che nonostante l’emergenza energetica, con il gas che costa un occhio della testa, e le pressioni del presidente del Consiglio, ancora si discuta in Sicilia di autorizzazioni o pareri che deve rilasciare l’amministrazione regionale».