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MONITORAGGIO | Report

Gela, Arpa Sicilia boccia i bacini idrici. Nel Biviere fitoplancton, tracce di mercurio e arsenico


di Redazione

Gela, Arpa Sicilia boccia i bacini idrici. Nel Biviere fitoplancton, tracce di mercurio e arsenico
attualità
11 Dic 2023

Nessuno dei bacini monitorati raggiunge lo stato ecologico di buono e, relativamente allo stato chimico, soltanto uno. È quanto emerge dai risultati del monitoraggio di Arpa Sicilia su laghi e invasi per il periodo 2020 – 2022. Il mancato raggiungimento dello stato ecologico “buono” è quasi sempre causato dalla non conformità dell’indice trofico LTLeco, qualche volta anche dall’EQB fitoplancton (Biviere di Gela per anni 2020 e 2022) e dal superamento degli elementi della Tabella 1/B (arsenico nel Lago di Pergusa e nel Biviere di Gela). Lo stato ecologico è in classe “sufficiente” in tutti i corpi idrici monitorati e il mancato raggiungimento dello stato ecologico “buono” è sempre causato da una non conformità dell’indice LTLeco a cui si aggiungono, per il Biviere di Gela anche il fitoplancton e gli inquinanti specifici e per il Lago di Pergusa gli inquinanti specifici. L’indice LTLeco è un indice sintetico che descrive lo stato trofico dei corpi idrici lacustri e prende in considerazione la concentrazione di fosforo totale, la trasparenza e l’ossigeno disciolto. Il fatto che il mancato raggiungimento del buono stato ecologico sia dovuto quasi esclusivamente ad un indice trofico induce a pensare che lo stato ecologico dei corpi idrici monitorati sia molto sensibile alle pressioni dovute agli scarichi urbani ed alle attività agricole e zootecniche che generano principalmente impatti da eccesso di nutrienti.

Solo il Lago di Pergusa è in stato chimico buono. Per gli bacini siciliani, incluso il Biviere di Gela, il mancato raggiungimento dello stato chimico buono è dovuto alla non conformità di metalli, Ipa e pesticida cipermetrina. Gli Ipa nell’invaso Poma sono stati riscontrati una sola volta e pertanto il dato necessita di ulteriori approfondimenti. Il nichel nell’invaso Trinità è stato riscontrato soltanto nel 2022 ed anche in questo caso occorrerebbe proseguire il monitoraggio per verificare se si tratta di una contaminazione sporadica o duratura e approfondire le conoscenze sulle pressioni che insistono nel bacino afferente al corpo idrico. L’inquinamento da mercurio nel Biviere di Gela è costante poiché tale elemento è stato ritrovato in concentrazioni non conformi in tutti i tre anni di monitoraggio. Il pesticida cipermetrina, nel Biviere di Gela, è stato ritrovato solo in un anno e potrebbe essere una contaminazione occasionale che comunque va tenuta in considerazione dato che l’elenco di pesticidi ritrovati, pur a basse concentrazioni, è abbastanza corposo.


Redazione
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