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MURO | Sottomarino

Gela aveva il suo «Pireo»? Ipotesi realistica dopo la scoperta fatta da un pescatore


di Redazione

Gela aveva il suo «Pireo»? Ipotesi realistica dopo la scoperta fatta da un pescatore
attualità
15 Apr 2024

È se la Gela greca avesse avuto un grande porto? Sicuramente esisteva un approdo per i mercantili in rotta dalla fiorente città siciliana al su delle penisola balcanica. Lo testimoniano le antiche vestigia, migliaia di reperti recuperati durante le campagne di scavo e, soprattutto, i tre relitti presenti nei fondali a poche centinaia di metri dalla costa di Bulala. Uno di essi sarà protagonista indiscusso del Museo dei Relitti, già completato dalla Regione e in fase di allestimento. E ancora dal mare potrebbe arrivare una nuova importante scoperta archeologica. E se a Gela ci fosse stato una sorta di Pireo, un grande porto? A porre l’interrogativo, con tutte le cautele e i virgolettati del caso, è un serio cittadino gelese, pescatore e appassionato di mare. Nei giorni scorsi ha preso carta e penna e inviato una segnalazione alla soprintendenza del Mare di Palermo. Anni fa, mentre era impegnato in una battuta di pesca subacquea, ebbe una visione. A poche centinaia di metri dalla spiaggia, si imbatté in uno strano e sorprendente muraglione subacqueo. Che fosse un muro o i resti di un antico porto lui non lo sa. In un paio di occasioni, solo quando la corrente e favorevole, queste antiche vestigia appaiono. Non è certo il mistero dell’antica Atlantide, solo un gioco di flussi e correnti subacquee, che sposterebbero i banchi di sabbia coprendo o rendendo visibile il muro.

«Ma il particolare che mi colpì – racconta Di Natale nella sua lettera alla Soprintendenza – fu la caratteristica di quei massi sottomarini: erano molto simili ai blocchi d’arenaria che compongono le mura greche del parco archeologico di Caposoprano».

Lui, semplice pescatore di polpi, tempo fa voleva tornare a immergersi e cercare il misterioso muro antico, fotografarlo.

«Ma forse – scrive – è meglio che mi faccia da parte e siate voi tecnici a valutare e decidere». La segnalazione è stata acquisita in Soprintendenza. Il funzionario a capo dell’Unità 2 ha chiesto ulteriori notizie, una cartografia, pure approssimativa, dalla quale si possa ricavare il punto di avvistamento delle presunte antiche vestigia. Di Natale ha provveduto a inviarla pochi giorni addietro. Adesso si attende una risposta, magari una prima immersione, per stabilire la fondatezza del ritrovamento. Che l’antica Gela avesse un suo «Pireo» non è certo, ma sicuramente quest’area non smette di sorprendere ed entusiasmare per la bellezza dei suoi antichi «tesori».


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.