Gela: bimbo di un anno e mezzo ha il Covid, trasferito a Palermo. Reparti saturi, ambulanze in fila. Si spera nei vaccini
di Redazione
L’ondata di contagi che stasera ha superato quota 827 positivi non risparmia nessuno, neppure i più piccoli e indifesi. Un bimbo di un anno e mezzo è stato trasferito d’urgenza in un ospedale di Palermo per avere le cure migliori presso una struttura Covid pediatrica. È solo l’ennesimo caso di un’emergenza che spaventa e non accenna a rallentare. Troppo presto per sperare che le drastiche misure imposte dalla Regione con il lockdown, recepite e ulteriormente inasprite dal sindaco, Lucio Greco, possano fornire i risultati attesi. Ieri sera il report dell’Asp ci ha fornito un dato analogo ai giorni precedenti, con oltre cinquanta nuovi contagiati. Quello del bimbo di Gela non è un caso isolato. Anche da Niscemi ci giunge notizia di un caso analogo, il figlio in tenerissima età di un operatore sanitario.
Tutto questo mentre la Sanità locale è in affanno al pari di moltissime altre aree del paese particolarmente colpite dal Covid.
«I posti in terapia intensiva sono saturi – ha detto ieri Michele Mancuso, parlamentare regionale di Forza Italia – come anche quelli del reparti di degenza ordinaria Covid del Vittorio Emanuele». Lo ha dichiarato intervenendo a Lo Dico Alla Radio, trasmissione di Radio Gela Express, condotta da Franco Gallo, sottolineando le difficoltà che sta vivendo il sistema sanitario locale in queste settimane di assoluta emergenza.
A Niscemi, ad esempio, cinque soccorritori e due medici in servizio al 118 sono positivi da giorni con immaginabili disagi per la copertura dei turni.
Al «Vittorio Emanuele» di Gela anche il direttore sanitario, Luciano Fiorella, è risultato positivo. Al suo posto si è temporaneamente è insediato il titolare dell’ospedale di Niscemi, Alfonso Cirrone Cipolla. E tra medici e infermieri la tensione è alta e serpeggia scoramento. Turni sempre più estenuanti e la paura che la situazione possa sfuggire di mano. Per fortuna prosegue senza intoppi la campagna di vaccinazioni. Da giorni il rimedio di Pfizer Biontech viene somministrato anche ai medici esterni all’Asp (medici di famiglia ecc.); a breve partirà la vaccinazione di ospiti e operatori delle Rsa e, subito a ruota, toccherà ai cittadini comuni, iniziando dagli over 80. Un ulteriore contributo potrebbero fornirlo le prime consegne dell’«mRna-1273», il siero di Moderna, recentemente validato dalle autorità regolatorie.
Intanto in ospedale si vive una quotidianità fatta di continue code di ambulanze, che oramai arrivano anche da fuori hintland, dai comuni del Vallone alla vicina Licata. Con lunghe attese che fotografano quanto già visto in altre aree del paese particolarmente colpite.
Non manca qualche disagio. La postazione 118 recentemente istituita nell’ex mattatoio risulta priva di acqua calda, idonei spazi spogliatoio e vani per lo smaltimento delle tute monouso. L’Asp aveva chiesto agli operatori di pazientare per un mese, in attesa che venisse sistemata la base del Vittorio Emanuele, nei locali dell’ex Pronto Soccorso.
«Sono trascorsi tre mesi – ci spiegano – e siamo ancora qui. E questi piccoli grandi disagi per noi diventano difficili da gestire mentre siamo alle prese con questa emergenza senza fine».