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Gela, Cambiano duro attacco sulla crisi idrica. «Da Schifani solo parole e pochi fatti»


di Redazione

Gela, Cambiano duro attacco sulla crisi idrica. «Da Schifani solo parole e pochi fatti»
attualità
12 Lug 2024

Parte da Gela un intervento molto duro sul fronte della crisi idrica nei confronti del presidente della Regione, Renato Schifani. A lanciarlo è Angelo Cambiano, parlamentare di Licata, eletto all’Ars nella lista del Movimento Cinquestelle. «Sulla tremenda crisi idrica che sta interessando tutta la Sicilia e il territorio agrigentino e nisseno in particolare, da Schifani sono arrivati solo annunci e poco altro» afferma l’esponente grillino, stamane a Gela per abbracciare la neoeletta presidente del consiglio comunale, Paola Giudice (M5s).

«Il presidente – afferma Cambianoo – ha detto che quando sarebbe stato opportuno sarebbero arrivate le navi cisterna. Ci dica, allora, quando sarà opportuno per lui, visto che ci sono aree della Sicilia completamente a secco, dove l’acqua arriva anche dopo 20 giorni. E su Siciliacque, la partecipata della Regione che gestisce il sovrambito idrico regionale, vogliamo precise e dettagliate risposte. La sua gestione è poco chiara, con una serie di presunte grosse inadempienze rispetto alla convenzione fatta con la Regione nel 2004 e un lungo elenco di opere strategiche previste da questa solo in parte realizzate e che in questo momento sarebbero state preziosissime».

Il parlamentare ha depositato all’Ars un’interrogazione di sei pagine, indirizzata al governatore e agli assessori dell’Ambiente e delle Infrastrutture.

«Non ci risulta – dice – che la Regione abbia mai operato sulla società affidataria i controlli indicati dalla convenzione, pertanto chiediamo spiegazioni su una serie di adempimenti previsti, soprattutto relativi a interventi e investimenti per migliorare la condizione degli invasi, per il rifacimento degli acquedotti e per il completamento delle dighe».

Lungo l’elenco riportato nell’atto parlamentare firmato da Cambiano degli interventi prioritari previsti dall’accordo di programma quadro da realizzare entro 6 anni dalla stipula della convenzione e che ancora oggi attendono di essere realizzati. Tra questi il rifacimento dell’acquedotto Gela-Aragona, il completamento della diga di Blufi, il risanamento della diga Ancipa, il completamento dell’invaso Gibbesi, il rifacimento dell’acquedotto Favara di Burgio e il potenziamento del potabilizzatore di Sambuca,

«Tutte opere – commenta Cambiano – che se realizzate, con molta probabilità avrebbero risparmiato a tutta la Sicilia una così grave emergenza idrica».


(Nella foto, da sinistra, Paola Giudice e Angelo Cambiano insieme stamane in municipio).


Redazione
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