Gela, carabiniere accusato di accesso abusivo alla banca dati. «Spiava le persone»
di Redazione
Un carabiniere, in passato in servizio a Gela, è accusato di accesso abusivo al sistema Sdi, la banca dati del Ministero dell’Interno, a disposizione delle forze dell’ordine. In sostanza «spiava» persone senza alcuna autorizzazione. L’indagine era partita dalla segnalazione dei superiori del militare. Oggi, nel corso dell’udienza, sono stati sentiti in aula i testi della parte civile. La persona offesa ha ricostruito un modus operandi dell’uomo, solito acquisire informazioni su persone di suo interesse. Almeno questo secondo la tesi accusatoria. Fra i soggetti controllati abusivamente risulterebbe anche una persona vicina alla Chiesa, che, a dire del carabiniere, era solito “portarsi a casa i ministranti”, alludendo a comportamenti a sfondo sessuale. Tra i testi figura anche una imprenditrice di Gela, la quale ha dichiarato di avere subito anche lei un controllo definito anomalo da parte di militari che, in una occasione, si sarebbero presentati al cospetto della donna pronunciando soltanto i nomi di battesimo e senza un regolare mandato.