Famiglie e i loro ragazzi si godono ancora gli ultimi giorni di mare ma l’anno scolastico è già alle porte. E si pensa alle spese da affrontare tra pochi giorni: libri, zaini, materiane di cartoleria. Con rincari che si annunciano tra l’1,5 per cento dei libri di testo al 6,5 per penne, matite e colori, al 7,3 per cento. I dati sono stati forniti stamane dall’Unione dei Consumatori. L’aumento dei libri è minimo, in linea con il tasso di inflazione programmato dal Mef. Il vero balzello riguarda invece gli articoli di cartoleria. Percentuali che, a settembre, con il rientro dalle ferie, potrebbero subire ulteriori incrementi.

«Anche se i libri segnano un rialzo contenuto – dice Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – è incredibile che in una situazione così grave per le famiglie non sia stato abrogato, come chiedevamo, l’articolo di legge che in barba al libero mercato, impedisce alle grandi catene di supermercato e alle piattaforme digitali di fare sconti sui libri scolastici superiori al 15 per cento rispetto al prezzo di copertina. Una vergogna! Nel 2019, infatti, i ribassi arrivavano anche al 25%. Un aggravio occulto per le famiglie, quindi, pari al 10 per cento, in un momento in cui gli italiani già faticano a pagare le bollette e a fare la spesa».

Lunedì 19 settembre, fra tre settimane o poco più, suonerà per la prima volta la campanella nelle scuole cittadine. E rincari o meno, i nostri ragazzi dovranno presentarsi in classe con libri e quaderni nello zainetto.

Qualche aiuto potrebbe arrivare alle famiglie economicamente più svantaggiate grazie ai bari bandi comunali, regionali e universitari che concedono bonus libri e borse di studio. Non sarà il massimo ma può aiutare.