Un incontro con gli studenti dell’Istituto d’istruzione superiore «Ettore Majorana» e del Professionale «Enrico Fermi» è stato promosso dall’ordine professionale degli infermieri di Caltanissetta in occasione della giornata internazionale dell’infermiere che ricorre il 12 Maggio. Tema della manifestazione: «Il talento degli infermieri arte e scienza in evoluzione», sottotitolo «Passione e formazione continua». La giornata è stata realizzata sotto l’egida della Fnopi, F Federazione nazionale degli ordini professioni infermieristiche dell’Opi di Caltanissetta. Il 12 maggio 1820 è nata Florence Nightingale, fondatrice delle scienze infermieristiche moderne e l’International Council of the Nursers ricorda questa celebrando in tutto il mondo la giornata internazionale.

«Oggi l’infermiere è un professionista scientificamente preparato, ha un profilo professionale e un codice deontologico ben preciso, improntato sull’autonomia, la responsabilità e consegue il proprio status mediante una laurea accademica. Ha possibilità di carriera di formazione post base». È quanto afferma Maria La Greca, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche, che stamane ha presieduto l’incontro, molto partecipato da parte degli studenti delle scuole gelesi.

«L’infermiere – dice la dottoressa La Greca – incarna una professione che non richiede semplicemente un’adeguata preparazione scientifica ma anche coinvolgimento di aspetti umani, psicologici ed emozionali. Necessita di passione e dedizioni, impegno e responsabilità. Gli infermieri sono una grande risorsa strategica per il sistema sanitario e per questo dovranno divenire sempre più protagonisti di una nuova sanità, che faccia proprio il concetto di integrazione tra ospedale e territorio, coniugando principi dell’organizzazione con quelli della responsabilità del processo assistenziale. La sanità non funziona senza infermieri».
«Per noi – argomenta la presidente dell’Opi – è essenziale avere una relazione umana ed empatica con i pazienti per comprendere come ci vedono e come possiamo soddisfare i loro bisogni di salute attraverso l’attività del personale di supporto. Noi infermieri progettiamo, sperimentiamo, costruiamo e ricostruiamo processi assistenziali, percorsi organizzativi e flussi formativi dal punto di vista infermieristico assistenziale. Ci impegniamo in nuove logiche curative, educative e nelle strutturazioni di reti relazionali che nel loro insieme danno risposta ai nuovi bisogni di cura e assistenza scaturiti anche dalle fragilità, dalla dipendenza, dalla cronicità, dal disagio e dalla solitudine della malattia e nei momenti terminali della vita. Noi infermieri ci siamo e ci vogliamo essere con maggiore consapevolezza e assumendoci maggiori responsabilità».

«L’infermiere è un ponte per l’umanità. È il ponte che porta ad assistere senza alcun pregiudizio vittime e carnefici; il ponte che vive nei campi profughi e i confini del mondo, che riallaccia i nodi di relazione familiare all’interno di una casa in una vita domiciliare, che indica l’esserci mentre si attende nella sala d’attesa di un centro di rianimazione. Il ponte che sa prendersi cura dell’altro oltre ogni categoria di religione di etnia di paese di lingua e di malattia».