Tra Cgil e amministrazione comunale i rapporti iniziano a farsi tesi sul fronte delle progressioni interne del personale. Il sindacato, incassato raddoppiati consensi e seggi nelle ultime elezioni, passa dalle interlocuzioni soft alla diffida. Al centro della diatriba resta a delibera 57 approvata dalla giunta comunale nel marzo scorso.

Il responsabile Area Sud della Funzione Pubblica Cgil, Nicola Cannizzo, sollecita la modifica dell’atto di giunta, mediante l’inserimento di quanto previsto dalla Legge 6 agosto 2021 n. 113, overo:

«Le progressioni all’interno della stessa area avvengono, con modalità stabilite dalla contrattazione collettiva, in funzione delle capacità culturali e professionali e dell’esperienza maturata e secondo i principi di selettività, in funzione della qualità dell’attività svolta e dei risultati conseguiti, attraverso l’attribuzione di fasce di merito. Fatta salva una riserva di almeno il 50 per cento delle posizioni disponibili destinata all’accesso dall’esterno le progressioni fra le aree e, negli enti locali, anche fra qualifiche diverse, avvengono tramite procedura compativa basata sulla valutazione positiva conseguita dai dipendenti».

La Cgil sollecita anche l’inserimento delle risorse per mansioni superiori, unitamente a un più congruo piano di nuove assunzioni per i profili in atto mancanti, considerata la ormai cronica assenza di dipendenti cui vengano assegnati delicati procedimenti.

In una precedente missiva – «rimasta disattesa», afferma Cannizzo – nel contempo, si chiedeva, un confronto urgente aperto in ordine alle superiori problematiche e alle possibili soluzioni da adottare nell’immediato.

Oggi si passa alla diffida, anticamera di uno stato di agitazione che il sindacato, suo malgrado, si dice pronto ad attuare. Non escludendo lo sciopero dei servizi con conseguente blocco delle attività.

«Siamo costretti – scrive il dirigente della Cgil – a constatare che il disinteresse da parte dell’Amministrazione Comunale. Per quanto sopra, si diffida, entro giorni cinque dal ricevimento della presentente, a indire un tavolo di confronto».