Gela: Comune, Ati e Caltaqua, l’accordo non c’è. Si aggiorna il tavolo sulle aree non servite
di Redazione
Un tavolo operativo per trovare soluzioni affinché si possa garantire acqua alle famiglie delle zone non servite dalla rete idrica cittadina. Questa mattina il sindaco, Lucio Greco, ha riunito i rappresentanti di Siciliacque, Caltaqua, Ati Idrica, il dirigente Antonino Collura, l’assessore all’Ambiente, Ivan Liardi e i capigruppo consiliari. Greco si è fatto promotore delle istanze di quasi 50 famiglie che vivono in aree non servite da condotta idrica. Da qui la richiesta di contenere i costi del servizio a mezzo autobotti, nel breve periodo e di dotare queste zone, nel più breve tempo possibile, di progetti per la realizzazione della rete idrica.
Caltaqua non può realizzare nuove condotte idriche, tantomeno rimodulare le tariffe poiché dovrebbe estenderlo a tutti i comuni della provincia.
La soluzione tampone prospettata dal tavolo è quella che il Comune utilizzi i poteri di Protezione Civile per acquistare una o due autobotti e utilizzi i punti di appresamento comunali. Allo stato è l’unico modo per contenere i costi, che oggi sono alti perché l’acqua acquistata da privati supera anche le 100 euro per 10 metri cubi.
Il tavolo tornerà a riunirsi ma il Sindaco è intenzionato a coinvolgere anche la Protezione civile regionale.
«Prendo atto – dice Greco – della posizione dell’Ati idrica sulla mia richiesta, ma resto convinto che si possa trovare una soluzione politica al di là dei tecnicismi affinché queste famiglie residenti, che hanno già pagato gli oneri concessori, possano ricevere acqua a costi contenuti».