Gela, disagi causati dalla morsa del caldo. Va in tilt pure il numero unico di emergenza
di Redazione
Guasti, disagi e ritardi nella macchina dell’emergenza, messa ieri a dura prova dalle centinaia di chiamate provenienti da ogni parte della Sicilia. Il numero unico di emergenza a un certo punto è andato in tilt e i cittadini si sono trovati in difficoltà: chi colpito da malore, chi doveva segnalare un incendio o un disservizio ha trovato i numeri «112» e «118» off line. L’allarme fortunatamente è rientrato con il trascorrere delle ore. «In effetti – spiega una fonte – abbiamo accusato un sovraccarico di chiamate che ha mandato il sistema di chiamate in tilt. In quelle ore si sono verificati disagi e ritardi». Non sono a Gela e nel circondario, problemi simili si sono registrati anche nell’Agrigentino. Pare infatti che il problema non sia stato locale bensì a monte, in una delle centrali tlc che gestiscono i numeri dell’emergenza. Del resto la Sicilia vive ore difficili. A Gela i Vigili del fuoco hanno dovuto fronteggiare diversi incendi di vegetazione anche se nelle ultime ore si registra una confortante tregua. Quella di sabato è stata la giornata più difficile, con diversi roghi di sterpaglia e di vegetazione. Secondo i dati ufficiali, da domenica a oggi, sono stati più di 1.300 gli interventi per incendi compiuti dai pompieri e dalle guardie ai fuochi della Forestale nelle quattro principali regioni del Sud.
Un quadro che dovrebbe migliorare nei prossimi giorni per via di una lieve flessione delle temperature.
Ma il rischio rimane alto, soprattutto per anziani e persone fragili. La settimana scorsa un uomo di 43 anni era rimasto vittima di un malore verosimilmente causato dal caldo. Il decesso in contrada Pozzillo, nei pressi della ex fornace, tra Gela e Butera.
Prosegue costante anche l’impegno di e-Distribuzione per fronteggiare le conseguenze dell’eccezionale ondata di calore, con ripercussioni sulla rete elettrica. L’azienda ha continuato a rafforzare la task force messa in campo in Sicilia, con ulteriori risorse umane e tecniche. In Sicilia sta operando un contingente di 570 operatori. Inoltre, per le rialimentazioni d’emergenza, sono stati mobilitati più di cento gruppi elettrogeni e sette power station. L’azienda prevede la progressiva riattivazione di gran parte delle utenze.
Ieri sera l’appello del ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, dalla platea del Tg1.
«Rivolgo un appello a Bruxelles – le parole dell’ex presidente della Regione – ma lo formalizzeremo nella giornata di domani: la flotta dei Canadair è assolutamente insufficiente. Non possiamo ogni volta mendicare l’invio di un velivolo anfibio, abbiamo bisogno di potenziare la flotta europea». Riguardo all’emergenza incendi, Musumeci ha anche sottolineato: «In alcune parti della Sicilia sarebbero stati trovati inneschi e ciò potrebbe essere attribuito a incendi di origine dolosa: non sarebbe la prima volta e non solo in Sicilia, ma serve anche un nuovo concetto di manutenzione».