Gela: due ambulanze Covid giunte in ospedale, numerosi tamponi eseguiti. Morta la donna ricoverata per sospetto Corovanirus, poi risultata negativa
di Redazione
Nessun nuovo caso Covid 19, è in dato di oggi. Incoraggiante e in linea con le ultime settimane. Ma il livello di allerta rimane altissimo. Da sabato a questa sera sono stati sei i casi monitorati, non si può più parlare di sospetti. Basta una febbre, anche al di sotto di 38 linee e scatta la macchina dell’emergenza. Questa sera tre ambulanze hanno fatto ingresso a sirene spiegate nel parcheggio del Covid Hospilal, l’ala del Vittorio Emanuele di Gela nella quale avviene il pre triage (guarda il video). Sarebbero 4 i pazienti sottoposti a tampone. Sabato erano stati due: un giovane, che presentava febbre alta e un’anziana anche lei con sintomi. Entrambi sarebbero negativi al primo tampone che, nel caso del ragazzo, un disabile a seguito di incidente, per prudenza il tampone è stato esteso anche ai componenti del nucleo familiare.
«Forse – dice un operatore sanitario – non sarebbe corretto neppure parlare di casi sospetti. Perché dato il livello di allerta ai primi sintomi diventano tutti casi sospetti. Parte l’ambulanza e vengono condotti al pre triage Covid di Gela per essere sottoposti al tampone. Il tutto avviene con infermieri e paramedici avvolti in tute e con il massimo dei dispositivi di protezione addosso».
Sempre oggi è deceduta un’anziana di 84 anni in un ospedale di Catania, sottoposta giorni addietro all’intera trafila perché sospettata di Covid. Era stata ricoverata una quindicina di giorni fa con esame sierologico «positivo» ma poi risultata «negativa» ai due successivi tamponi.
Dal «Vittorio Emanuele» era stata trasferita all’ospedale di Niscemi e da qui a Catania dove oggi è spirata per complicanze dovute ad altra patologia.
Gli allarmi ci sono, dunque, e la macchina della vigilanza sanitaria rimane allerta. E forse anche le regole del buon senso dovrebbero fare altrettanto.
«Sabato – dice un medico dell’ospedale – sono uscito a fare la spesa e ho allargato il giro verso il lungomare. Era un pullulare di gente, senza alcun rispetto del distanziamento, moltissimi senza mascherina. Così non facciamo il bene della collettività».
Già, la guardia alta.
Nei giorni scorsi era girata una notizia con un certo allarme di un’intera famiglia messa sotto osservazione: padre, madre e perfino due bambini in tenera età.
Pure in quel caso tutto negativo, falso allarme. Ma senza distanziamento sociale, da oggi, tutto diventa più a rischio. E la prudenza dev’essere la via maestra. Lo dobbiamo alle persone fragili, ai nostri anziani soprattutto.