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FAR WEST | Tra Manfria e Falconara

Gela: due tentati omicidi in 24 ore, sangue sulla piana in cui venne ucciso il boss Madonia. «Sono episodi non collegati»


di Redazione

Gela: due tentati omicidi in 24 ore, sangue sulla piana in cui venne ucciso il boss Madonia. «Sono episodi non collegati»
cronaca
5 Lug 2021

La lupara torna a tuonare nelle campagne di Gela: non accadeva da molti anni. Due delitti, due tentati omicidi. E adesso che sono passati alcuni giorni e l’odore della polvere da sparo si è dissolto, iniziano a circolare le prime ipotesi su cosa effettivamente covi sotto la cenere. La procura della Repubblica di Gela ha aperto due fascicoli contro ignoti per il reato di tentato omicidio. Dal fronte delle indagini filtra molto poco, ma gli investigatori tendono a escludere un collegamento tra le due sparatorie. Inquietano, però, le circostanza: due delitti nel giro di poche ore, compiuti con modalità simili e in un’area geografica distante pochissimi chilometri.

Tentato omicidio Gueli.

Venerdì pomeriggio a finire sotto i colpi di un fucile calibro 12 caricato a pallettoni è Luigi Gueli, 54 anni, nativo di Licata, ma lavoro e interessi nelle campagne di Falconara, comune di Butera ma zona da sempre nell’orbita di Gela. Gueli lavora in un’azienda agro serricola del posto. Venerdì pomeriggio era alla guida del suo gippone Mitsubishi quando è stato affrontato da un uomo che ha fatto fuoco da distanza ravvicinata.

Il bracciante è stato subito soccorso e trasportato all’ospedale «San Giacomo d’Altopasso» di Licata. Uno dei due colpi di fucile lo ha raggiunto in pieno volto causando gravi lesioni a una mandibola, al massiccio mascellare e all’arcata dentaria. Al pronto soccorso di Licata è giunto privo di sensi e poco dopo è stato trasferito in codice rosso nel centro di alta specializzazione chirurgica Maxillo facciale di Catania.

Gueli, in condizioni critiche, non è in pericolo di vita. In considerazione della grave prognosi non ha ancora potuto fornire alcun elemento ai Carabinieri del Reparto Territoriale, che indagano sul caso.

Tentato omicidio Palmeri.

Sabato, esattamente 24 giri di lancette dopo, il secondo agguato. Stavolta in contrada Borgo Manfria. Carmelo Palmeri, 57 anni, di Gela, è alla guida della sua Fiat «Punto» quando scorge il pericolo. La reazione è pronta, tenta una fuga disperata, ma viene egualmente centrato da alcuni colpi d’arma da fuoco che lo raggiungono alla schiena e al collo.

Palmeri ha qualche lontano precedente per reati contro il patrimonio. Troppo poco per giustificare un piano di omicidio. Il tam tam di un’azione e reazione arriva in città. Un botta e risposta? No, sembra proprio di no. Gli investigatori tendono a escludere un collegamento.

Da giorni si scava nel passato – anche recente – di Gueli, sulla sua attività agricola e i terreni (dei quali non è proprietario). Ma anche sulla vita privata. Il tentato omicidio di Palmeri, invece, viene inquadrato nell’ambito di un regolamento di conti tra gelesi.

È una zona, quella di Falconara – Desusino, al centro dei forti interessi di gruppi immobiliari e agricoli. E nelle aree della Sicilia, quando circola danaro, la criminalità non rimane certo a guardare. Spesso, in passato, sono entrati in conflitto famiglie di Riesi, Gela e Canicattì.

Non a caso quel lembo di terra è stato segnato da diversi delitti. Anche eccellenti.

Su quelle strade tra Falconara e Gela, il 16 marzo del 1978, venne ucciso Francesco Madonia, uomo d’onore di Vallelunga Pratameno, vicino ai Corleonesi, legato a Totò Riina. A prenderne il posto fu il figlio, Giuseppe «Piddu» Madonia, divenuto boss indiscusso di cosa nostra a Gela e in provincia di Caltanissetta.


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.