Gela: «È qui la festa? Sì», ma dopo un po’ arrivano le pattuglie. Party in abitazione, in zona rossa non si può
di Redazione
Nell’isolato risuonavano le note di una celebre hit e davanti all’ingresso c’erano diversi scooter e auto parcheggiate. Ma quando stava per essere servita la torta sono arrivate le pattuglie per un controllo. Scoprendo che era in corso una festa di compleanno con vari invitati. Tutti sono stati identificati, con il consiglio di tornarsene a casa. Rischiano le multe previste in questi casi da vari Dpcm e decreti. Gela, fra tre giorni, dovrebbe uscire definitivamente dalla zona rossa. Anzi, lunedì, potrebbe trovarsi come il resto della Sicilia, in zona gialla. Verso una quasi normalità. Eppure, malgrado il sospirato traguardo sia alle porte, c’è chi non riesce a resistere all’impulso. Il sindaco, Lucio Greco, nei giorni scorsi ha ulteriormente inasprito i divieti sul corso, la piazza Umberto e il sagrato della chiesa Madre. Questa sera abbiamo contato una decina di pattuglie tra Polizia, Municipale, Finanza e Carabinieri, questi ultimi, impegnati nei controlli con il supporto dei militari dell’Esercito. Eppure sulla via Licata, SS 115, da e verso Manfria, era un via vai continuo. L’intera città giustamente sospinta dal bel tempo, soprattutto i giovani, non ce la fa a rimanere a casa. Davanti a un noto fast food decine di auto in coda mentre un gruppo di giovani stazionava (a onor del vero tutti con la mascherina sul volto). I dati incoraggiano. Oggi solo 11 positivi e 36 guariti. Ma serve l’ultimo sforzo, in attesa che l’Hub vaccinale entri in funzione e si possa assistere al definitivo decollo della campagna di vaccinazione. Un po’ di pazienza e ce la faremo.