«Guerra» del gas, Gela rimane strategica. Nel 2024 in produzione Argo e Cassiopea
di Redazione
L’Italia al momento è al riparo dalle conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina per le forniture di gas. Il primo segnale, però, arriva dalla Germania. E allora diventa sempre più strategica Gela, valico del gas libico e terminale di Argo e Cassiopea, linea di estrazione che aumenterà di 7 volte la produzione in Sicilia.
La giornata.
Nel giorno in cui dal valico di Tarvisio (Udine) il gas proveniente dalla Russia è defluito regolarmente, con 82 milioni di metri cubi sui 300 di fabbisogno giornaliero, in Germania si è registrato uno stop. Dopo un drastico calo nelle ultime ore, i flussi dal gasdotto Yamal-Europa che dalla Russia attraversa la Polonia e arriva in Germania si sono azzerati, secondo la tedesca Gascade che lo gestisce. Yamal è solo uno dei 3 gasdotti che la russa Gazprom utilizza per convogliare il suo gas naturale verso l’Europa e da solo vale circa il 10 per cento delle forniture totali di gas proveniente dalla Russia.
L’Italia però ha già iniziato a smarcarsi dalla Russia con un forte aumento delle forniture dal nord Africa. Sono 5 i valichi italiani che connettono la rete nazionale agli altri Paesi: Gela, collegata alla Libia, Passo Gries (Verbania), collegato al Nord Europa, Tarvisio (Udine) per il gas russo, Melendugno (Lecce) per quello proveniente dall’Azerbaijan, Melendugno (Trapani), per l’Algeria.
Argo e Cassiopea.
La soluzione più importante, anche se complessa per via dei tempi necessari, passa per Gela. L’Eni è al lavoro per la costruzione dell’impianto di trattamento del gas che verrà estratto dai giacimenti di Argo e Cassiopea, a largo delle coste siciliane, tra Gela e Licata. Il progetto, uno dei più importanti previsti nel Protocollo d’Intesa per l’area di crisi (2014), è in linea con la strategia di Eni di valorizzare il gas naturale come fonte energetica a basse emissioni.
I lavori di costruzione, installazione e messa in produzione avranno una durata di quasi 3 anni, prevedendo investimenti per oltre 700 milioni. L’avvio della produzione di gas è previsto nella prima metà del 2024.
Il gas (99 per cento metano) estratto dai giacimenti Argo e Cassiopea e trattato dall’impianto di Gela avrà una portata di picco equivalente a più di 7 volte l’attuale produzione di gas in Sicilia e a più del 30 per cento dei consumi gas della regione. L’estrazione dai campi offshore avverrà tramite uno sviluppo interamente sottomarino senza emissioni e privo di impatto visivo a mare. Il gas verrà poi inviato al nuovo impianto di trattamento, all’interno dell’area della raffineria di Gela, tramite una linea sottomarina di 60 km di lunghezza. L’approdo sulla costa ripristinerà una struttura già esistente e ora in disuso ad est del pontile di raffineria. Il gas verrà infine immesso nella rete di distribuzione nazionale Snam.