Gela emblema del trasporto in affanno, treni per Catania fermi ai box da 13 anni. «Maglia nera» di Legambiente
di Redazione
Il trasporto locale resta in affanno, soprattutto al Sud. E Gela, con la sua linea ferroviaria per Catania, ferma da 13 anni dopo il crollo di un ponte vicino Niscemi, rimane uno degli emblemi del disservizio. Adesso arriva anche la «maglia nera» assegnata da Legambiente nel rapporto «Pendolaria 2025». La ong ambientalista parla di un «Paese con i freni tirati», soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno. E stima in una decina di miliardi di euro le risorse necessarie per migliorare le tratte regionali, tra cui, appunto, la Gela – Caltagirone – Catania. Un messaggio diretto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, al quale viene indicata anche la strada per reperire questi fondi. Basterebbe eliminare parte dei sussidi ambientalmente dannosi per i trasporti, che nel 2023 erano circa 12,5 miliardi, e abbandonando «progetti inutili» quali il Ponte sullo Stretto e nuove superstrade e autostrade in aree dove già ve ne sono presenti altre. Tra le maglie nere del trasporto nazionale, oltre alla Gela – Niscemi – Caltagirone vi sono anche la Avellino-Benevento e la Firenze-Pisa, che si aggiungono alle disagiate ex Circumvesuviane e alla Roma Nord-Viterbo.
Ancor prima di Legambiente, nei giorni scorsi, era stato il sindaco, Terenziano Di Sfetano, intervistato nei giorni scorsi dal Tg Rai, a esprimersi con toni critici sul tale stato di fatto.
«Sono ritardi inaccettabili – le parole del sindaco – per una comunità vasta qual è quella gelese. Ancora oggi non abbiamo alcuna certezza sui tempi necessari al completamento della linea ferroviaria. Una condizione inaccettabile per un bacino di oltre 170 mila abitanti».