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Gela, Enimed dovrà pagare 12 milioni al Comune. Così ha deciso la corte di giustizia tributaria


di Redazione

Gela, Enimed dovrà pagare 12 milioni al Comune. Così ha deciso la corte di giustizia tributaria
attualità
8 Gen 2024

La Eni Mediterranea Idrocarburi Spa deve 12 milioni a titolo di Imu e Tasi al Comune di Gela. Lo hanno deciso i giudici della corte di giustizia tributaria di secondo grado della Sicilia che hanno dichiarato il ricorso del colosso energetico inammissibile e confermato la decisione di primo grado a favore dell’ente locale. Lo ha reso noto Alessandro Dagnino, difensore dell’ente locale. Già i giudici di primo grado, accogliendo le tesi del Comune, avevano stabilito che la società proprietaria di tre piattaforme petrolifere a largo di Gela: “Gela Mare”, “Gela Perla” e “Prezioso” dovesse pagare i tributi locali per il triennio che va dal 2016 al 2018 oltre agli interessi e alle sanzioni. Una decisione non condivisa dall’impresa di estrazione di materie prime petrolifere che quindi si è rivolta al giudice di secondo grado. Il collegio ha ritenuto comunque di doversi pronunciare anche sul merito della causa. Riprendendo i punti salienti della prima sentenza favorevole al Comune, i giudici tributari hanno rilevato che le piattaforme petrolifere “sono classificabili nella categoria D/7”, che in mancanza di una rendita catastale questa si deduce dal valore iscritto nel bilancio e che il Comune ha il potere di tassare le petroliere in quanto “sull’intero territorio dello Stato, ivi compreso il mare territoriale, convivono e si esercitano i poteri dello Stato contestualmente ai poteri dell’Ente regione e degli Enti locali”. Inoltre, i magistrati hanno sottolineato come “le speciali esigenze di un’attività industriale che, per quanto produttiva di indubbi e fondamentali riflessi sull’economia generale e sulle scelte energetiche nazionali, risponde purtuttavia ai criteri tipici dell’imprenditoria privata”.


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