«Gela esempio di esplorazioni marine. Ricerche hanno restituito reperti unici»
di Redazione
«Del subacqueo conosciamo soltanto il 20% nel mondo e il mare copre circa il 72% della superficie terrestre. E questo mistero che incombe sul subacqueo deve essere illuminato da ricerche ed esplorazioni». Lo ha detto il ministro della Protezione civile e del Mare, Nello Musumeci, a Villa Aurea ad Agrigento, ha sottoscritto, con ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, un apposito protocollo d’intesa. Gela, il suo museo dei relitti, i tesori restituiti dai fondali, citata sempre più come esempio e modello di ricerca.
“Abbiamo pensato di sottoscrivere questo documento – ha spiegato Musumeci – perché consacra un impegno fra i due ministeri, quello della Cultura e quello del Mare, e lo fa in una terra, come la Sicilia, che ha visto restituiti dai fondali marini reperti di straordinaria bellezza. Come Regione abbiamo realizzato infatti il museo delle navi greche a Gela e abbiamo esposto per la prima volta i relitti della nave che risale al IV secolo avanti Cristo, restituita dalle acque antistanti Gela”. “L’archeologia subacquea – ha sottolineato il ministro – costituisce una preziosa occasione di promozione turistica, sia per quello che sta sott’acqua, sia per quello che il mare ci ha consegnato e abbiamo esposto e continuare ad esporre. Il rapporto fra i due ministeri tende a realizzare il programma del Governo Meloni che vuole che vi sia perfetta sintonia fra turismo, beni culturali, tutela, fruizione e valorizzazione perché questa è la carta vincente sulla quale le regione del Sud Italia possono e devono puntare”.