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CORONAVIRUS | Primo giorno di aperture

Gela: falsa (ri)partenza, bar semivuoti. Un po’ meglio la ristorazione da asporto. Bene il Mc Drive e pochi altri


di Redazione

Gela: falsa (ri)partenza, bar semivuoti. Un po’ meglio la ristorazione da asporto. Bene il Mc Drive e pochi altri
attualità
4 Mag 2020

La sensazione è che la paura generalizzata e il terrore del contagio siano molto più radicati di quanto fosse lecito immaginare. La gente ha rotto il muro della prima uscita ma rimane diffidente. Tra i più attesi di giornata c’erano le attività di ristorazione. Se dovessimo vederla come una partita di calcio food batte beverage 1 a 0. Nessuna goleada, nessun numero di rilievo, volendo mantenere la metafora calcistica. Ma se nei bar nell’arco della giornata si è vista veramente poca gente, rosticcerie e pizzerie hanno fatto un po’ meglio. In alcuni casi bene, a giudicare dalla colonna di auto in coda per un hamburger o un happy meal da Mc Donald’s. Vetture in fila, in religioso silenzio, per uno dei simboli della ripartenza di oggi sulla corsia del Mc Drive. Qualche coda davanti alla principali rosticcerie. Pochissimi i pasti da asporto nei ristoranti propriamente detti.

Peggio, ma era il primo giorno di riapertura, hanno fatto bar e caffetterie.

«Poca gente – ci spiegano dal Caffé Letterario di viale Indipendenza dove alle 6.30 del mattino il proprietario Giuseppe Lo Grasso non ha voluto mancare al rituale dell’accensione della macchina per l’espresso – comunque sempre meglio che rimanere chiusi. Speriamo, lentamente, di tornare alla normalità».

Sulla stessa linea Gandolfo Barranco, titolare del Gb Oil.

«Noi – attacca – abbiamo strutturato un percorso che non permette distrazioni. Paghi, poi ritiri il croissant o il dolcino, infine il caffè o cappuccino. Tutto nella massima sicurezza. Eppure vediamo che la gente pur apprezzando lo sforzo rimane diffidente. Be’ paradossalmente dico meglio così. Meglio che ci sia prudenza e timore perché la battaglia contro il Covid 19 è tutt’altro che vinta».

Chi ha preferito ritardare l’apertura di 24 ore è il Bar Italia.

«Domani alle 4 – dice Mirco Fraglica – riapriremo il bar dopo più di cinquanta giorni di lockdown. Certo la giornata di oggi non è stata delle più esaltanti. Ho sentito molti miei colleghi e la sensazione è che ci sia poca gente interessata a caffè e cappuccino. Speriamo meglio nei prossimi giorni».

E mentre tra qualche ora lo storico Bar Italia tornerà a riempirsi dell’aroma di espresso, c’è chi, come Valentino Palumbo, è già alla macchina del caffé da ore, nell’esercizio di famiglia, il Bar Più Uno (titolare papà Salvatore).

«Giornata – dice – non certo positiva, se continua così diventa dura per questo settore. Comunque proviamo una settimana e vediamo cosa succede».

A voler essere onesti quella di oggi più che una partenza è stata una falsa (ri) partenza.

Domani è un altro giorno.

Ma il futuro del terziario, a leggere i dati di queste prime ore, sembra un po’ a tinte fosche. A Gela, come nel resto del Paese. E in assenza di misure che incentivino i consumi e sostengano le imprese, sarà veramente dura. La stragrande maggioranza dei clienti sembra orientata a scegliere solo l’essenziale. E se non tirano neppure bar e servizi di ristorazione non osiamo pensare a quale sarà la resa delle altre categorie merceologiche.

Denti stretti, l’emergenza è tutt’altro che finita.

(Nella foto grande la coda di questa sera al Mc Drive. Più in basso Giuseppe Lo Grasso, del Caffé Letterario e Valentino Palumbo del Bar Più Uno. Durante il nostro servizio abbiamo chiesto ad alcuni esercenti di posare anche senza Dpi, ma solo per pochi secondi e per mera esigenza fotografica).


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.