Gela: «mascherine scadute», Tribunale assolve farmacista per assenza elementi di reato
di Redazione
Assolto Leonardo Bordonaro, farmacista, vittoriese di origine ma gelese d’adozione. Il professionista, all’epoca titolare di una farmacia in centro storico, era finito sotto la lente della Finanza, dopo le segnalazioni di alcuni acquirenti di mascherine protettive di tipo Ffp2 vendute durante l’emergenza Covid. Siamo nel marzo 2020 e le mascherine, all’arrivo dei militari in negozio, vengono sequestrate. Al termine dell’ispezione i militari vanno via con 885 dispositivi di protezione «non conformi alle normative italiana ed europee sui requisiti di sicurezza previsti per i Dpi, scadute di validità nel 2011 e vendute a prezzi non corretti».
La vicenda, come molti ricorderanno, avrà forte clamore mediatico essendosi verificata in piena emergenza coronavirus. Oggi si è chiuso un lungo processo, durato quattro anni, con indagini, perizie e code giudiziarie. Il pm aveva chiesto la condanna, il giudice monocratico, Antonio Fiorenza, ha assolto l’indagato, accogliendo la linea della difesa, rappresentata in aula dall’avvocato Joseph Donegani. Il farmacista, secondo la tesi difensiva, poi accolta dal Tribunale, non poteva aveva responsabilità in quanto aveva acquistato quella partita di mascherine la stessa mattina dell’arrivo dei finanzieri. L’avvocato ha dimostrato la buona fede del proprio assistito attraverso l’incrocio di testimonianze, prove documentali e fatture. Gli stessi militari, al momento del blitz, avevano trovato le mascherine ancora chiuse negli scatoloni nella quasi concomitanza della consegna. Il farmacista non aveva quindi avuto neppure il tempo di controllare la merce ricevuta. Circostanza che ha fatto propendere il giudice monocratico per l’assoluzione per assenza dei presupposti del reato.