logo TODAY 24 Gela
ARCHEOLOGIA | Subacquea

Gela, finalmente la seconda nave greca. Al via l’intervento di recupero del relitto


di Redazione

Gela, finalmente la seconda nave greca. Al via l’intervento di recupero del relitto
attualità
18 Lug 2024

Il secondo relitto antico vedrà presto la luce: il «Gela 2» potrebbe riaffiorare presto e mostrare la propria magnificenza all’interno del museo dei relitti delle navi greche, in corso di allestimento nella nuova bellissima struttura espositiva di Bosco Littorio. Gela, nei prossimi anni, potrebbe diventare una sorta di unicum a livello globale, grazia alla presenza di almeno due relitti di epoca graca, conservati benissimo malgrado abbiano trascorso secoli, anzi, millenni, nei fondali. Il recupero del relitto «Gela 1» è già stato completato e lo scheletro della nave esposto nell’allestimento provvisorio del Bosco Littorio che migliaia di visitatori ha richiamato dalle città siciliane e anche da oltre Stretto. Tra oggi e domani, al massimo lunedì, inizieranno i lavori di scavo e recupero della seconda nave. La Regione Siciliana, attraverso i suoi uffici, ha dato incarico alla Atlantis, società ad elevata specializzazione, con sede a Monreale, per le attività di rilievo, scavo e recupero del relitto.
«Cominceremo – dice Giuseppe Curatolo, uno dei referenti dell’Atlantis – dalle indagini preliminari. Documentare e rappresentare lo stato dei fatti. Verificare le unità stratigrafiche. Solo in una seconda fase procederemo alle operazioni di scavo e recupero».
Prudenza, conoscenza e professionalità saranno le parole chiave dell’intervento.
Allo stato attuale, secondo le fonti consultate, affiora dal sedime sabbioso del fondale marino soltanto la zavorra della nave, ossia, i grossi contrappesi utilizzati nell’antichità per stabilizzare le imbarcazioni.
La «Gela 2», al pari della sorella già emersa e restaurata, era sostanzialmente un mercantile. Piccole navi che venivano utilizzate per il trasporto di oggetti e merci sulle rotte tra la Sicilia e la Grecia. «Non sappiamo – spiega Curatolo – cosa ci sia sotto la zavorra. Dobbiamo compiere varie operazioni preliminari e di rilievo».

Dalle dimensioni della zavorra e dalle parti emerse, che spiccano per circa dieci – undici metri, è possibile ipotizzare un’imbarcazione dallo scafo di una quindicina di metri. Cosa però la misteriosa nave celi nella pancia delle proprie stive non è ancora noto. Forse ceramiche, forse altri manufatti, certamente si tratta di una scoperta di altissimo valore storico e archeologico.

A giorni i sub della Atlantis, supportati da mezzi e strumenti di ultima generazione, inizieranno le operazioni. La zona è interdetta. Nessuno può ne deve avvicinarsi.
L’intervento dovrebbe concludersi entro sessanta o al massimo novanta giorni. Entro l’autunno, quindi, in assenza di difficoltà o imprevisti i pezzi del relitto saranno già stati recuperati e avviati al restauro per la definitiva musealizzazione.
Per quei mesi si spera che il museo regionale, in fase di ristrutturazione, e il museo dei relitti delle navi, potranno essere aperti e fruibili. Per un vero e definitivo rilancio turistico della città.

(Nella foto grande in alto un subacqueo della Atlantis in azione. Sopra l’allestimento temporaneo del primo relitto, denominato «Gela 1»).


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.