Ore d’ansia per le istituzioni locali e regionali per il destino epidemiologico di Gela che, da circa una settimana, danza pericolosamente sul filo della zona rossa. L’argine rischia di rompersi in serata quando Asp e Regione computeranno il dato giornaliero, raffrontandolo con quello dell’ultima settimana. Verrà depennata dal calcolo la data del 13 aprile, quella che, grazie a due soli contagi, aveva tenuto la città al riparo da un potenziale lockdown. Il prossimo report potrebbe essere decisivo: se dall’Asp comunicheranno un numero uguale o superiore a 31 contagi, il calcolo settimanale supererà quota 189 e l’indice varcherà la soglia dei 250 contagi per 100 mila abitanti: zona rossa. Un calcolo che, però, potrebbe essere mitigato o accentuato in virtù di altri parametri sensibili quali l’occupazione dei posti letto in ospedale e le terapie intensive. Tutti dati sui quali è in corso un confronto tra Asp, Comune e assessorato Regionale alla Salute. In municipio, intanto, filtrano notizie di possibili novità che dovrebbero arrivare in serata. Si spera che non si tratti proprio del lockdown. La città, lo ricordiamo, dal 16 aprile è in zona arancione «rinforzata» in virtù di un’ordinanza del sindaco Greco. Il primo cittadino, preoccupato per la nuova impennata di contagi, ha disposto una serie di divieti, dichiarando off limits o quasi la zona dei Playground di basket (sul lungomare), il piazzale dei Muretti di Macchitella, quello della Stazione ferroviaria, la via Parioli e il corso principale, ritrovo di giovani e teatro di continui e inopportuni assembramenti.

Intanto il sindaco, Lucio Greco, si dice molto preoccupato e valuta la possibilità di chiedere una nuova zona rossa per Gela.

“Sono dati allarmanti – afferma Greco – e sto valutando una nuova richiesta di proclamazione della zona rossa, prima che sia troppo tardi. Sono molto preoccupato, anche alla luce dell’incontro odierno con i dirigenti scolastici. Voglio un intervento incisivo a tutela dei ragazzi, fermo restando la garanzia del diritto allo studio. Per questo, ho chiesto un nuovo incontro urgente con ASP, cui spetta la decisione circa la sospensione delle lezioni in presenza, l’Ufficio Scolastico Provinciale e la Prefettura, per valutare insieme la soluzione migliore”.