Gela, gli artigli di cosa nostra sull’eolico in Basilicata. La rivelazione del pm
di Redazione
La longa manus dei potenti clan gelesi ha piantato da tempo gli artigli in Basilicata. Non già in Lombardia, Veneto, Liguria e Lazio, dove gli Emmanuello e i Rinzivillo hanno già fatto parlare di se in varie inchieste giudiziarie. Ma anche nel profondo Sud. Lo rivela il procuratore capo di Potenza, Francesco Curcio, parlando dei forti interessi che Camorra, ‘Ntrangheta e Cosa Nostra, esercitano sulle province lucane. «Gli interessi delle mafie – afferma il magistrato – sono molteplici, perché la regione ha interessi economici nel settore turistico che fa particolarmente gola con tutti i suoi servizi. E poi, nel settore energetico, voglio ricordare i sequestri di diversi impianti eolici che erano nella diretta disponibilità di famiglie di Gela appartenenti a Cosa nostra. Quindi, la presenza c’é in tutti i settori». Il magistrato è intervenuto oggi alla Festa di Avvenire, in corso a Matera. «Esiste poi – ha aggiunto – anche il pizzo che viene richiesto e pagato in varie aree della regione e il traffico di stupefacenti che rimane il ‘core business’ delle mafie».