Gela, avvenimenti e personaggi. Un testo e 22 acquerelli per ripercorrere la storia della cittÃ
di Redazione
Può Gela ripartire dalla cultura, dai beni culturali e dalla propria storia millenaria? La risposta è sì. La prova ci arriva dall’iniziativa realizzata a Palermo nei giorni scorsi, su impulso della parlamentare regionale Ketty Damante: la consegna del libro «Avvenimenti e personaggi della Storia di Gela», scritto dal professor Nuccio Mulè, impreziosito dagli acquerelli di Antonio Occhipinti. Erano presenti, tra gli altri, Michele Catanzaro, componente della commissione Vigilanza sulla biblioteca dell’Ars e Giorgio Martorana, consigliere parlamentare e direttore della biblioteca. La pubblicazione di storia patria, di cui si è omaggiata una copia a coloro i quali erano presenti, si riferisce a una narrazione epica di 22 acquerelli di Antonio Occhipinti, importante pittore gelese di arte realista, definito “…uno dei migliori acquerellisti d’Italia” dal famoso Pietro Annigoni, pittore ragguardevole affermato in tutto il mondo con ben sette copertine della rivista “Time”, artista a cui la città di Firenze nel 2008 gli dedicò un intero museo.
L’idea di realizzare questa serie di acquerelli della storia secolare di Gela, risale a qualche anno fa e nasce su iniziativa di Antonino Granvillano, dipendente del petrolchimico allora inserito nella protezione civile e nel volontariato in qualità di presidente dell’Adas.
La motivazione principale della realizzazione degli acquerelli e la stampa del libro, rappresentano un’operazione culturale di didattica pedagogica nelle scuole di Gela, corroborata da una scelta fatta nel 2015 dall’amministrazione comunale, con la realizzazione di uno spazio dove accogliere i dipinti, appunto una pinacoteca. Ma oltre a ciò, si è avuta la possibilità di allargare l’iniziativa e coinvolgere il mondo dell’imprenditoria locale, in particolare con l’adesione della società Ecoplast, azienda che fa riferimento a Totò e Angelo Gatto, che sono stati convinti sostenitori e sponsor della stampa di diverse migliaia di copie del libro.
Quindi un intervento pedagogico mirato a potenziare l’inserimento della storia locale nella Scuola, ovvero un’operazione culturale rivolta a coinvolgere le future generazioni.
«Probabilmente – spiegano gli organizzatori dell’evento – si tratta di un modo forse inedito e sicuramente nuovo di leggere la storia di una città attraverso un percorso storico-iconografico rivolto appunto agli alunni delle scuole e non solo ad essi. «È probabile che la lettura della storia millenaria di una città come Gela, attraverso le immagini proposte e il libro, idea di Antonino Granvillano, sia da considerare come un modo originale da presentare al visitatore-lettore. Nella pinacoteca di Gela così come in questa pubblicazione omaggiata, sono presentati ventidue acquerelli, corredati da altrettante schede esplicative in italiano e inglese, e qui si coglie l’occasione di ringraziare la professoressa Tiziana Finocchiaro che ne ha curato la traduzione con la dovuta competenza».
I 22 acquerelli si riferiscono a un sintetico percorso storico-figurativo della storia millenaria di Gela e in parte di quella della Sicilia, su cui si sono cimentati con passione Occhipinti, per la parte figurativa, e Mulè per quella storica. Oltre al testo che commenta e chiosa i dipinti, è stata aggiunta anche una composizione poetica di due gelesi sulla storia antica della città, la professoressa Gianna Dragonetto in collaborazione con il dottor Rocco Di Paola. Non solo. Nell’appendice di questa pubblicazione è stata inserita una sintesi di beni culturali e di tradizioni di Gela con l’aggiunta di una serie di cartoline illustrate della città.
«Il lavoro del maestro Occhipinti – scrivono gli organizzatori – nella realizzazione degli acquerelli si è svolto nell’arco di tre anni, intervallato da una serie di riunioni con Mulè e Granvillano. Lo scopo è stato quello via via di scegliere tematiche, fatti e personaggi della storia di Gela (e non solo di Gela) da inserire nel contesto delle rappresentazioni. E tutto ciò, come si può capire, non è stato un compito facile; personaggi, avvenimenti, luoghi, battaglie, monumenti, vestiario, armi, mezzi e quant’altro compare negli acquerelli, sono stati frutto di una continua ricerca affinché ogni cosa corrispondesse all’epoca e al contesto storico trattati. L’idea di raccontare la storia secolare della città di Gela attraverso le immagini degli acquerelli, ha comportato per la sua riuscita il coinvolgimento di diverse persone che hanno contribuito sia economicamente che gratuitamente».
«È corretto e doveroso – scrivono – in questo importante contesto citare l’ingegner Angelo Castronovo, ex dirigente Eni, e la società Ecorigen di Gela, che hanno sostenuto le spese sia per la produzione degli acquerelli che per la collocazione ed esposizione nella pinacoteca del Municipio. I 22 acquerelli successivamente sono stati donati al Comune dagli stessi Castronovo e dall’Ecorigen. Si vogliono citare anche il cavalier Angelo Russello e la Mobili Alessi, finanziatori diversi lustri fa della produzione di alcune migliaia di piatti in ceramica e cartoline con diverse raffigurazioni tratte da alcuni precedenti acquerelli di Occhipinti sulla storia di Gela, gli stessi che grazie alla disponibilità del presidente della Fidas di Gela oggi sono esposti nella Biblioteca Regionale Siciliana. E ancora il compianto dottor Ernesto Fasulo, ex presidente della Provincia, che ha sostenuto le spese sia del materiale occorrente sia di quelle organizzative per la riuscita dell’iniziativa di accogliere i dipinti nella pinacoteca per la loro fruizione».
«In questo evento regionale – affermano – che ha ospitato la città di Gela, l’auspicio è quello che il libro e la mostra, possano fornire un contributo, ma anche un piccolo suggerimento, alle dinamiche culturali poste in essere dalla Regione in modo particolare nell’ambito della Scuola. E che tutto ciò possa rappresentare inoltre un modesto contributo per continuare a valorizzare la nostra Isola come punto di riferimento culturale per tutto il Mediterraneo.
Oggi, come se fossimo custodi senza tempo, questo importante compito ce lo impone la Storia e la cultura millenaria della nostra Sicilia. Si vuole terminare con la citazione di una frase dell’astronauta paternese Luca Parmitano sulla Sicilia: “la più bella luna nel più luminoso dei cieli stellati”. Così dall’orbita della navicella spaziale l’astronauta, incredulo e sorpreso, davanti all’immagine mozzafiato della Sicilia. Anche da lassù, a centinaia di chilometri di distanza, persa in mezzo al mare, la maggiore isola del Mediterraneo si staglia sull’azzurro delle acque del “Mare nostrum”, come una pietra preziosa tra due continenti, non per dividere ma per unire».