Gela: Greco si è dimesso dalla carica di sindaco, avrà 20 giorni di tempo per riflettere
di Redazione
Alle 22.04 Lucio Greco si è dimesso dalla carica di sindaco. Lo ha fatto consegnando una lettera, per mano dell’assessore Ivan Liardi, al presidente, Salvatore Sammito, che l’ha letta durante la seduta di consiglio comunale, convocato per votare la sfiducia. Dimissioni sì ma che potranno essere maturate: Greco, infatti, avrà venti giorni di tempo per rifletterci sopra ed eventualmente revocarle. Una scelta sofferta e responsabile secondo un’ala del consiglio, quella fedele al primo cittadino. Un «trucco», invece, secondo il centrodestra: servirà a ricompattare i ranghi in queste tre settimane e provare a governare sino alla scadenza del mandato elettivo.
Le dimissioni erano state sollecitate in aula dal capogruppo di Una Buona Idea, Davide Sincero, che aveva invocato «un gesto di responsabilità».
Greco, in teoria, da questa sera non è più il sindaco della città. Se la decisione venisse confermata anche oltre il termine ultimo per un eventuale ripensamento, diverrà definitiva e irrevocabile. A quel punto decadrà anche la giunta municipale.
Non il consiglio comunale, che rimarrà in carica.
In apertura di lavori il consigliere e assessore, Salvatore Incardona, aveva sollevato una questione di legittimità, legata al seggio lasciato vacante mercoledì dal consigliere dimissionario Giuseppe Caruso, e che dovrebbe essere assegnato al subentrante Ignazio Raniolo, nel corso della seduta già convocata per lunedì prossimo.
L’aula si era fermata una prima volta alle 19.30 per una conferenza dei capigruppo volante, dopo che la segretaria generale, Carolina Ferro, aveva confermato i dubbi di legittimità sollevati da Incardona.
La proposta di rinvio (al 28 giugno alle 19) era stata bocciata: 15 contrari, 8 favorevoli.
Poi il dibattito per le dichiarazioni di voto.
Intorno alle 21.15 una nuova sospensione perché si vociferava di possibili dimissioni del sindaco.
Poco dopo le 22 la decisione di Greco che lascia dopo quattro anni la fascia tricolore: il sindaco era uscito dall’aula intorno alle 20 e non vi ha più fatto ritorno.
In quei difficili momenti pare abbia maturato la decisione di lasciare la carica.
Intorno alle 22.30 l’aula ha egualmente votato la mozione di sfiducia: 9 favorevoli, 8 contrari.
«Mancando il quorum minimo di 15 voti – le parole del presidente Sammito – la proposta viene respinta».
Poco prima del voto si erano allontanati Civici, Progressisti e Pd.
Caduta l’ipotesi sfiducia, Greco, potrebbe tornare suo suoi passi e governare fino alla primavera del 2024.
Ma cosa farà il primo cittadino lo sa soltanto lui.
È certo, però, che da domani si apre una fase non semplice.
Il comune, schiacciato dai debiti e dalla mancanza di personale, vivrà un periodo di incertezza.
Segnato dalla sfiducia, questa ben più grave, perché serpeggia tra i cittadini.
Servirà una scintilla per interrompere un lento e inesorabile declino che, purtroppo, in questi ultimi anni (decenni) è andato ben oltre ai colori e alle appartenenze.
La politica locale ne sarà capace?